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giovedì, 25 Aprile 2024

Ma quanto è difficile la vita del pendolare?

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Da diverso tempo, alla stazione ferroviaria di San Gavino Monreale, campeggia un avviso che avverte della modifica agli orari nella circolazione dei treni.

Dal 22 gennaio fino all’8 marzo 2015, ci saranno infatti dei ritardi, a causa di lavori di manutenzione straordinaria al binario tra le stazioni di Cagliari e Cagliari Elmas. Come specifica l’avviso, dal 22 gennaio all’11 febbraio, i treni provenienti da Cagliari possono subire ritardi entro i 5 minuti, mentre dall’11 febbraio all’8 marzo tutti i treni diretti a Cagliari possono subire ritardi entro i 5 minuti.

Purtroppo queste previsioni di ritardo minimo sono rimaste tali solo sulla carta.

Come lamentano alcuni iscritti del gruppo Facebook dedicato ai Pendolari del Medio Campidano, i ritardi nei giorni scorsi sono stati decisamente superiori (un problema comunque riscontrabile durante tutto l’anno, come testimoniato altre volte sulle nostre pagine e sul nostro sito www.sangavinomonreale.net).

Ma quanto è difficile la vita del pendolare?
Ma quanto è difficile la vita del pendolare?

Anche se per onor di cronaca è necessario dire che non sempre i ritardi e le soppressioni dei treni sono imputabili solamente alle Ferrovie dello Stato, ma diverse concause esterne possono influenzare l’orario dei convogli, è comunque giusto fermarsi a riflettere su quanto sia peggiorato il servizio negli ultimi anni, a fronte di un aumento dei costi dei biglietti su tutte le tratte.

Possiamo dire senza timore che da quando è stata realizzata la cosiddetta “Nuova Stazione” (che definire “nuova” è ormai un eufemismo, dato che è lì dal 2007) i viaggiatori sangavinesi, lavoratori e studenti in primis, hanno dovuto fare i conti con una realtà ben peggiore rispetto a chi viaggiava in treno solo qualche anno prima.

La “Vecchia Stazione” di piazza Battisti era servita meglio dai mezzi, aveva una posizione meno decentrata rispetto al centro abitato, non necessitava di grandi parcheggi perché molte persone ci si recavano a piedi o in bicicletta (e i furti, in pieno centro, erano più rari), c’era una biglietteria in cui chiedere informazioni.

La stazione, oggi, è una sorta di cattedrale nel deserto, lontana dal centro abitato, raggiungibile mediante strade d’accesso buie e sprovviste di marciapiedi. Il numero dei treni da e per Cagliari è stato drasticamente ridotto e sono sempre più frequenti ritardi e soppressioni improvvise delle corse. Il bigliettaio è stato rimpiazzato da una macchina automatica che talvolta si guasta, costringendo chi non ha il biglietto a fare chilometri per acquistarne uno.

Insomma, sembra che ci sia davvero la volontà di rendere sempre più difficile la vita dei nostri pendolari.

Simone Usai, Comprendo

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