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mercoledì, 24 Aprile 2024

L’annoso problema del randagismo

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Il randagismo è un problema che affligge tantissimi Comuni, e San Gavino non fa eccezione, è molto semplice trovare per le vie del nostro paese cani smarriti o abbandonati, che vagano per conto proprio.

L’annoso problema del randagismo
L’annoso problema del randagismo

Ci concentreremo sull’educazione civica e sull’aspetto economico. Secondo la legge regionale n.21 del 1994 comportano una sua violazione: l’assenza del microchip e l’assenza di registrazione del cane in anagrafe, la presenza del microchip in un cane catturato ma di cui non è stato denunciato il furto o lo smarrimento, l’assenza di museruola ove prevista e l’assenza di guinzaglio o guinzaglio più lungo di un metro e mezzo. È obbligatorio inoltre avere con sé la paletta igienica e raccogliere le eventuali feci dell’animale.

Abbiamo incontrato “Gli invisibili”, un gruppo di volontarie dell’associazione “Mici Amici” che opera nel territorio del nostro paese. Oltre a fornirci la legge regionale, ci ricordano che il Sindaco ha un ruolo centrale nella gestione del randagismo e che attraverso la Polizia Municipale esercita il controllo del territorio rilevando la presenza di cani vaganti, richiedendone la cattura ed il ricovero presso il canile.

Il Comune di San Gavino ha una convenzione con la Dog Hotel S.a.s, meglio conosciuta come il canile di Elmas. “Gli invisibili” ci informano come sia abbastanza raro che un cane ricoverato presso quella struttura sia adottato da qualche famiglia, rimanendoci quindi a lungo, aumentando i costi per la collettività e non di certo il benessere dell’animale. “Sarebbe opportuno” ci dicono le volontarie “affidare i cani catturati direttamente a un privato o a un’associazione, sia per un miglioramento delle condizioni di vita dell’animale, sia per un aspetto prettamente economico, inoltre si potrebbe risparmiare più della metà di ciò che si spende attualmente”.

Abbiamo sentito Bebo Casu, assessore con delega alla sanità: “le tre linee che seguiamo sono quelle delle adozioni, sterilizzazioni e del monitoraggio. Sulla prima, attraverso un nuovo regolamento, apriremo a convenzioni con chi opera a livello di volontariato, sempre in un discorso di cittadinanza attiva. Sul secondo abbiamo chiesto un finanziamento in Regione e comunque attiveremo qualche forma di collaborazione con la Asl. Per la terza proseguiremo le registrazioni all’anagrafe canina, in particolar modo facendo un censimento nelle aree rurali. San Gavino ha raggiunto importanti risultati con 2467 cani microcippati, 469 tra il 2014 e marzo 2015. Per determinate verifiche, i vigili hanno in dotazione il lettore del microchip”.

Di seguito l’assessore all’ambiente Nicola Ennas: “implicita al problema randagismo è la sicurezza della circolazione stradale dei veicoli, infatti i sinistri nel territorio comunale per animali non microcippati, sono a carico dell’Ente. Inoltre costituiscono un pericolo per persone e animali quando si aggirano in branco nelle campagne e talvolta nell’abitato. Per arginarlo è necessaria la collaborazione con i Comuni limitrofi e con la popolazione locale che deve assumere atteggiamenti responsabili nella gestione dei cani, rispettando i regolamenti vigenti, al momento in fase di integrazione e adeguamento alle necessità attuali. Altre ripercussioni del fenomeno del randagismo sono legate all’ambiente e al decoro urbano. Le feci per terra e parassiti come pulci e zecche che infestano l’abitato sono un problema cronico, nonostante siano stati installate, in zone strategiche del paese, cinque colonnine per raccogliere le deiezioni canine con annesse bustine, inoltre tra la primavera e l’estate vengano effettuate le disinfestazioni. Senza un buon coordinamento e collaborazione attiva tra amministrazione, volontari delle associazioni e cittadini, non si può risolvere il problema”.

Fonte: Comprendo

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