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venerdì, 19 Aprile 2024

Petizione per la difesa delle spiagge in Sardegna

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In merito alla questione relativa alla privatizzazione delle spiagge sarde, da noi raccolta e riportata a fine Maggio, si è parlato molto, sia nei palazzi regionali, sia tra i comuni cittadini.
Quello che emerge è che se da un lato è necessario dare una spinta all’economia Sarda favorendo le attività turistiche con concessioni sul suolo pubblico, dall’altro si deve tenere conto delle esigenze dei residenti, che letteralmente vedranno “scomparire” ettari di spiagge pubbliche.

Vi segnaliamo dunque una petizione online (pur conoscendo il valore prettamente simbolico di queste iniziative) che non ha nessuna pretesa se non quella di sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema che ci riguarda tutti (basti pensare agli stabilimenti della Costa Verde, meta delle vacanze di decine di migliaia di abitanti del Medio Campidano).

Alla Commissione europea,

al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna,

i sottoscritti cittadini italiani,

premesso che
– con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale della Sardegna ha dettato norme generali di programma per le concessioni demaniali delle spiagge a fini turistici in favore degli esercizi ricettivi che prevedono addirittura fino a 9 metri quadri di concessione per ogni camera;
– con questi criteri, secondo stime necessariamente approssimative, potranno essere concessi ad alberghi ed altri servizi ricettivi più di 40 mila ettari di spiagge sarde, oltre alle altre concessioni in favore di stabilimenti balneari, ecc. rendendo sempre più difficile e penalizzato l’accesso pubblico alle spiagge per i residenti ed i turisti, senza alcuna valutazione degli impatti sull’ambiente costiero;
– numerose aree costiere sono siti di importanza comunitaria ai sensi della direttiva “habitat” n. 92/43/CEE e non è stata fatta alcuna procedura di valutazione ambientale strategica, pur necessaria;

chiedono

– alla Commissione europea di accertare se con la deliberazione citata sia stato rispettato il diritto comunitario,
– al Presidente della Regione autonoma della Sardegna di procedere alla revoca della citata deliberazione perché palesemente lesiva degli interessi pubblici della fruizione collettiva delle spiagge e della loro salvaguardia ambientale.

Firma qui la petizione.

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