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martedì, 16 Aprile 2024

Gli angeli del soccorso proteggono tutta la provincia

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Numeri record per un settore in continua espansione. Entro breve gli uomini della Prociv saranno 600 grazie alla nascita ufficiale di altri gruppi a Sardara, Segariu, Sanluri, Tuili e Furtei.

Un mezzo della Protezione Civile
Un mezzo della Protezione Civile
Un cittadino ogni duecento abitanti nel Medio Campidano dedica il suo tempo libero al soccorso di persone e centri abitati in difficoltà. La protezione civile è diventata un’importante realtà nei 28 Comuni della provincia del sud Sardegna. Ad appena due anni dalla sua istituzione i volontari sono 462, ben lo 0,5 per cento della popolazione del territorio provinciale. Numeri destinati a crescere con nuove associazioni di cinque paesi. Non solo. Nei primi mesi del 2010 sarà proprio il Medio Campidano ad ospitare un’esercitazione regionale di protezione civile che coinvolgerà i Comuni segnati dalle alluvioni dello scorso novembre.

I NUMERI I numeri da record dei gruppi di volontari di pronto intervento sono stati comunicati nella recente giornata della protezione civile provinciale a Serrenti. Li ha sciorinati con soddisfazione l’assessore provinciale competente, Fabrizio Collu: «Su 103 mila abitanti 462 volontari, lo 0,5 per cento della popolazione. Sempre grazie al volontariato neanche un morto annegato nella scorsa estate nelle nostre coste». In nove paesi c’è un gruppo di protezione civile: Arbus, Guspini, San Gavino, Villacidro, Pabillonis, Sanluri, Villanovafranca, Serrenti e Gonnosfanadiga. L’associazione con più iscritti ad Arbus con 97 volontari. Ma presto gli uomini della Prociv in provincia passeranno a 600 ed il parco macchine a 30 unità con la nascita ufficiale di altri gruppi a Sardara, Segariu, Sanluri, Tuili e Furtei.

L’ATTIVITÀ «Così gli angeli del soccorso saranno l’0,6 per cento degli abitanti», ha sottolineato Damiano Serpi, coordinatore provinciale della protezione civile, che ha ricordato l’ultimo difficile ed impegnativo anno dei volontari. Prima l’alluvione a Capoterra, poi i nubifragi vicini, quelli di Segariu o Serrenti, Barumini e Las Plassas. E ad aprile l’impegno tra i terremotati d’Abruzzo. «Sessantatré uomini del Medio Campidano hanno operato nella zona de l’Aquila per 3 mesi. E proprio il sorriso restituito a quelle popolazioni è stato il nostro successo più grande», ha aggiunto Serpi.

ESERCITAZIONE E sarà proprio la provincia ad ospitare fra febbraio e marzo un’esercitazione regionale sul rischio idrogeologico, finanziata dalla Regione con 40 mila euro. «Il Medio Campidano è diventato per noi un territorio di riferimento», ha ammesso il direttore regionale della Prociv, Giorgio Cicalò. «Sarà un’occasione per testare i piani comunali di protezione civile. Nelle operazioni saranno coinvolte forze da tutta l’isola nei paesi colpiti dalle scorse alluvioni, come Barumini, Sanluri, Furtei, Segariu, Serrenti e Villamar», ha concluso Serpi.

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