La rubrica del Corriere dello Sport ci racconta il passato, ed il presente, del più famoso calciatore sangavinese di tutti i tempi.
Renato Copparoni è nato a San Gavino Monreale il 27 ottobre 1952. Entrato a quasi 17 anni nel Cagliari, ha vissuto l’anno dello scudetto al fianco di Riva e Albertosi. Ha debuttato in A con il Cagliari nel 1973; ha giocato poi nel Torino (1978-1987) e ha chiuso nel Verona (1987-88). Da tecnico, ha lavorato nel settore giovanile della Lazio, nel Foggia, nel Chievo, poi sempre al fianco di Mimmo Caso, nella Lazio in A, nella Nuorese, nella Monreale. Ha fondato la Nuova Italpiombo, a San Gavino Monreale, di cui è vicepresidente e allenatore. Sposato con la signora Giovanna, ha un figlio, Riccardo, di 17 anni.
Renato Copparoni oggi ha 58 anni, e da venticinque è il primo portiere ad aver parato in Italia un rigore a Diego Maradona. «Non mi sono mosso, sono stato fortunato» commentò quel pomeriggio. «E’ stato bravo, Copparoni» sentenziò Lui. Sette fu il voto in pagella a Renato, 6,5 per Diego, sul Corriere dello Sport-Stadio di quel giorno. Aveva visto lungo Gigi Radice, quando salutò il suo portiere di ritorno negli spogliatoi: «Coppa, hai messo un sigillo indelebile alla tua carriera…».
Prima e dopo quegli undici metri, Renato Copparoni è stato tanto altro. Un portiere apprezzato, un professionista corretto e rispettoso dei ruoli, un calciatore che è riuscito a laurearsi, quindi un allenatore di saggezza e garbo, nelle sue esperienze tra Lazio e Foggia, tra Chievo e Nuorese. E prima ancora un ragazzo timido ed educato, che dopo un campionato di Seconda categoria non voleva credere al telegramma arrivato dal Cagliari, settembre 1969: “Si presenti al ristorante Corallo, ore 17.30, per la Coppa Italia”. Era il Cagliari di Manlio Scopigno avviato allo scudetto, aveva in porta Albertosi, Reginato e Tampucci, e lui a 16 anni non ci voleva credere: «Telefonai in sede, pensavo a uno scherzo… L’appuntamento alle 17.30, alle 16 era già lì sotto… Mio padre Eliseo mi disse: “Mi raccomando, l’educazione”, “O ba’ – gli risposi – certo, quelli lì ce li ho tutti sulle figurine! E per me quel giorno furono signor Riva, signor Albertosi, signor Domenghini, finché Nené mi portò ad ascoltare con loro musica brasiliana in camera e ruppi il ghiaccio».
Oggi Renato, già assicuratore in un’attività che segue la moglie, è responsabile commerciale per la Sardegna della Cpl Concordia, società emiliana che distribuisce gas metano e prodotti energetici. Al suo paese, San Gavino, ha fondato la Nuova Italpiombo, riprendendo il nome della gloriosa società di operai di cui era dirigente il padre. E’ allenatore, vicepresidente, sponsor, «nel senso che sono tra quelli che mettono i soldi» ride. Ovviamente gioca ancora in porta con gli ex rossoblù del Cagliari, nel torneo Amatori, e quando gli capita un rigore contro, le gambe non tremano più: chiunque ci sia di fronte, pensa, non sarà mica Maradona..