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Medio Campidano provincia più povera d’Italia

Una gara che nessuno avrebbe voluto vincere. E invece le province del Medio Campidano e quella di Agrigento si contendono la “medaglia” di provincia più povera d’Italia.

L’Istat (Istituto nazionale di statistica) ha diramato i dati relativi all’anno 2012, affermando che il PIL pro-capite del Sud è la metà di quello del Centro-Nord.

Istituto nazionale di statistica

Il nostro territorio si piazza in vetta alla classifica (negativa) delle aree con un “valore aggiunto per abitante” pari a 12.000 euro. Questo valore è la misura che si verifica nell’ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi finali grazie all’intervento dei fattori produttivi (capitale e lavoro).

Per avere un’idea della discrepanza con il Nord, basta fare un paragone con Milano, la provincia con i più elevati livelli di valore aggiunto per abitante, pari a 46.600 euro, quasi quattro volte l’indice raggiunto dal Medio Campidano

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Quindi si può dire che il Medio Campidano ha strappato il triste primato al Sulcis Iglesiente, che per anni ha guidato la graduatoria stilata dall’Istat, confermando la sofferenza – in ogni comparto – della Sardegna e la sua condizione di perenne difficoltà economica.

Un altro dato – preoccupante – del 2012 è indubbiamente il costo medio del lavoro dipendente, uno dei fardelli dell’economia nostrana. Infatti se il costo del lavoro – al lordo delle imposte e dei contributi sociali – è di 30.953 euro all’anno il lavoratore, sotto forma di retribuzione netta, ne percepisce poco più della metà (il 53,3%), per un importo medio pari a 16.498 euro.

Insomma, una pressione fiscale altissima nella zona più depressa d’Italia.

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