Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova meta del turismo sanitario
Il turismo sanitario negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede e si stima che ogni anno 14 milioni di persone, soprattutto americani, facciano viaggi per curare le proprie patologie in paesi lontani. Si tratta di un mercato che conta 70 miliardi di dollari, ma la crescita è costante tanto da fare supporre che entro il 2021 si raggiungeranno i 125 miliardi di dollari. Le mete più gettonate sono India e Thailandia per le cure cardiologiche, Brasile e Dubai per gli interventi estetici, Slovenia e Ungheria per gli impianti dentistici e Turchia per il trapianto di capelli.
Una delle ragioni che spinge a spostarsi all’estero per effettuare interventi è sicuramente la politica dei prezzi a forte ribasso rispetto alle tariffe del proprio Paese e proprio questa è la maggiore critica mossa dagli esperti nazionali. Si parla di scarsa qualità dei materiali utilizzati e di strumentazioni inadeguate, ma non sempre c’è del vero in queste affermazioni volte a spaventare quelli che vengono chiamati i “turisti del ritocco”.
In Turchia, ad esempio, si eseguono decine di migliaia di interventi di autotrapianto dei capelli all’anno con ottimi risultati contro l’alopecia ereditaria. La tecnica maggiormente utilizzata è la FUE che prevede il prelievo di unità follicolari sane dall’area occipito-temporale detta anche area donatrice ed il successivo impianto nell’area frontale detta area ricevente. Il risultato di questo tipo di intervento è naturale e non ci sono rischi di formazione di cicatrici visibili. Questa tecnica, come si legge su CapilClinic Italia, è utilizzata da quasi trent’anni e secondo molti medici italiani è una tecnica vecchia che dà risultati molto inferiori rispetto alla tecnica FUT che deve però necessariamente essere eseguita da personale altamente qualificato. Molti uomini, comunque, si rivolgono a cliniche specializzate in Turchia e i risultati sembrano essere soddisfacenti con costi inferiori, circa quattromila euro, rispetto a quelli delle cliniche italiane che si attestano nell’ordine dei diecimila euro. Il motivo di questo così importante abbattimento dei costi, spiegano gli specialisti che operano in Turchia, risiede nel fatto che la concorrenza è spietata, basti pensare che in Turchia ci sono circa 250 cliniche specializzate in trapianto dei capelli. Un altro importante fattore risiede nell’importanza che il governo Erdogan riserva a questo tipo di interventi a tal punto da sovvenzionarli. L’ultimo motivo è il costo notevolmente più basso del personale infermieristico che incide in buona percentuale sul costo complessivo dell’intervento.
Con l’affermarsi del turismo medicale per l’autotrapianto di capelli è anche aumentata l’offerta che le cliniche specializzate propongono ai loro pazienti. È facile trovare pacchetti che prevedono volo di andata e ritorno per il solo paziente o anche per un accompagnatore, il transfer in hotel, il soggiorno, l’intervento con i vari transfer da hotel e clinica e volendo è possibile anche aggiungere optional come visite guidate o biglietti per musei e attrazioni.
Certo è importante chiarire che i risultati di un autotrapianto di capelli vanno valutati dopo almeno un anno per quanto riguarda il termine dell’intervento stesso. Molti chirurghi, specialmente coloro che operano nelle cliniche italiane, parlano però di un periodo di tempo più lungo per valutare se davvero la tecnica utilizzata si sia rivelata definitiva o se, a lungo andare, il numero di capelli impiantati è diminuito e quindi l’intervento non è risultato definitivo.