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Giacomo Casanova: la vita come opera d’arte

La vita di Giacomo Girolamo Casanova, veneziano vissuto alla fine del 18° secolo e noto per la sua vita sregolata, ha appassionato migliaia di curiosi e continua ancora oggi ad essere osservata e studiata. Casanova infatti viene ricordato per la sua condotta e per le tante avventure amorose vissute, tanto da essere diventato il seduttore per antonomasia (si pensi all’espressione “è un casanova” in riferimento ad un individuo per indicare un conquistatore di donne), ma è stato molto di più: studioso, viaggiatore, scrittore, amante del gioco e buona cucina e persino agente segreto.

Giacomo Casanova: viaggiatore, avventuriero e scrittore

La vita di Casanova viene ricordata come una delle più stravaganti ed eclettiche mai esistite: nato nel 1725, ebbe la fortuna di vivere in un periodo storico rigogliosissimo di eventi e personaggi, e lui stesso fu tra i più assidui frequentatori dei migliori salotti d’Europa alla fine del Settecento. Le sue imprese spericolate, tra cui fughe rocambolesche, duelli all’ultimo sangue, viaggi ed esili, non gli impedirono comunque di svolgere varie professioni: dall’inizio come aspirante avvocato, all’attività di servizio presso un cardinale, passando anche per suonatore di violino e agente segreto. Le sue attività più remunerative rimangono però quello per le quali è noto ancora oggi: avventuriero, scrittore, poeta e filosofo. Casanova era infatti un abile intrattenitore e la sua presenza nei salotti di tutta Europa era accolta con curiosità e interesse: ebbe modo di frequentare grandi personaggi come i francesi Jean-Jacques Rousseau, Voltaire e Madame de Pompadour, ma anche l’artista Wolfgang Amadeus Mozart

e le figure di rilievo politico Benjamin Franklin (padre della Rivoluzione Americana), Caterina II di Russia e Federico II di Prussia. Non solo amicizie importanti e liaisonspregiudicate: tra le relazioni più importanti della sua vita ci fu anche quella con la misteriosa Henriette, mai identificata con esattezza, probabilmente la nobildonna francese Adelaide de Gueidan o l’altrettanto nobile dama Jeanne-Marie d’Albert de Saint Hyppolite. Nonostante il comportamento libertino di Casanova, come da lui riportato, la donna lo assistette anche anni dopo la fine della loro relazione, durante il periodo che egli passò malato in Provenza nel 1769.
Giacomo Casanova: la vita come opera d’arte

Le passioni meno note di Casanova: esperto di gioco e Biribissi

Una delle grandi passioni di Casanova fu sicuramente il gioco: durante i suoi peregrinaggi per l’Europa degli anni ’60 del 18° secolo ebbe in realtà modo di trascorrere anche diversi periodi in Italia, narrati nel suo celebre romanzo memoriale “Storia della mia vita”, disponibile nella libreria online Feltrinelli.it. Trascorse i suoi periodi in Italia visitando le bellezze di Roma, Firenze e Genova: ed è proprio in quest’ultima città che ebbe modo di conoscere e imparare le migliori tattiche di gioco, avendo a che fare con esperti scommettitori vista la presenza del rinomato casinò Ca Vendramin Calergi. Nel capoluogo ligure Casanova riuscì infatti a dominare completamente le regole e il funzionamento del Biribissi (conosciuto anche come Biribi, Biribisso o Cavagnole): si trattava di un gioco dalle origini italiane molto diffuso anche in Francia, dalle dinamiche assai simili a quelle della più nota roulette francese. Si narra che un giorno a Genova Casanova fece addirittura saltare il banco, forte delle strategie da lui imparate grazie all’esperienza di gioco ligure. Il Biribissi è praticato ancora oggi, anche se nei secoli ha ottenuto una fama decisamente minore rispetto a quella della sua antenata, la roulette, che ancora oggi è possibile trovare praticamente ovunque, anche online: game provider come Betway Casino mettono a disposizione tipi diversi di roulette, da quella europea a quella francese alla versione live, per giocare direttamente dal proprio smartphone o tablet al famoso gioco in cui puntare rosso o nero, pari o dispari. Anche se Casanova non ha potuto trarre vantaggio da questa tecnologia, non si è fatto di certo mancare l’occasione di giocare e anzi, ne era così appassionato che pare siano dovute a lui anche l’invenzione e la diffusione oltre i confini italiani del gioco del lotto, anche se, come riportato dal portale di Repubblica

, le prime estrazioni documentate avvennero a Genova nel 1620.
Le passioni meno note di Casanova: esperto di gioco e Biribissi

La vita fuori dagli schemi di Casanova

Tra le passioni più o meno note di Casanova rientrano dunque tantissimi interessi, viste e considerate anche la curiosità e l’astuzia che lo caratterizzavano. Dalla nobile Venezia ebbe modo di viaggiare per l’Italia, apprezzandone le tradizioni più radicate, scoprendo poi l’Europa e il mondo. Tutti i suoi viaggi furono però intrapresi pur restando sempre fedele all’ideale di vita dell’antica nobiltà settecentesca e dell’Ancient Regime, a cui aspirava costantemente, sebbene in decadenza alla fine del 18° secolo, all’alba della Rivoluzione Francese. Una personalità così imprevedibile e poliedrica come quella di Casanova godette comunque di fama per tutta la sua vita, anche se a momenti alterni, visti i numerosi esili e cambi di residenza a cui venne obbligato. Casanova trovò comunque l’occasione per cogliere il positivo da ognuna delle sue esperienze e trasse le somme della sua vita nella già citata autobiografia “Storia della mia vita”, la sua ultima opera, che scrisse nel periodo finale della sua esistenza trascorso in Boemia (la regione dell’Europa Centrale, oggi identificata con parte della Repubblica Ceca) e che riassume tutte le sue avventure in giro per il mondo, tra ricchezze e sfortune, tra donne e salotti dell’alta società.

La vita fuori dagli schemi di Casanova

Protagonista di una vita ineguagliabile, e di certo irripetibile, Giacomo Casanova viene oggi ricordato per le sue vicende amorose, ma sono tanti e inediti gli aspetti che hanno caratterizzato la sua esistenza, come la passione per il gioco e gli strani incarichi di lavoro intrapresi: sicuramente non si può dire che non sia riuscito nell’intento di vivere la sua vita come fosse “un’opera d’arte”.

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