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venerdì, 19 Aprile 2024

No al trasloco del centro di diabetologia a Sanluri

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Il Medio Campidano dice “no” alla possibilità del trasferimento del Centro di Diabetologia dall’ospedale di San Gavino Monreale al poliambulatorio di Sanluri.

La notizia del trasferimento, ventilata nelle scorse settimane, ha fatto montare la protesta tra gli oltre 8.000 diabetici del nostro territorio, capitanati da Mattia Orrù, presidente dell’Associazione Diabetici del Campidano.

Mattia Orrù ha scritto una lettera aperta a Cristian Solinas, Presidente della Regione Sardegna, con cui lancia un accorato appello affinché il Centro di Diabetologia mantenga la sua locazione attuale.

Ecco la lettera, che riportiamo integralmente.


Oggetto: Unità operativa complessa di Diabetologia e Malattie Dismetaboliche dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria – San Gavino Monreale

Caro Presidente Solinas,
sono un paziente del Servizio in oggetto, nonché presidente della FAND del medio Campidano Onlus – associazione per diabetici.

Vi scrivo in quanto come associazione ho ricevuto diverse lamentele da parte di svariati pazienti e comunicazione da parte del sindaco del paese in quanto l’unità in oggetto di San Gavino dovrebbe essere spostata dalla attuale struttura ospedaliera a altre sedi lontane da essa recando notevoli problemi non solo ai pazienti della diabetologia ma anche a tutti coloro che devono ricevere un consulto diabetologico in fase di dimissione dall’ospedale o per le future mamme che, nel reparto di diabetologia e malattie dismetaboliche, si recano per effettuare controlli di vario genere.

Il problema non si pone solo per i pazienti di San Gavino Monreale ma anche per tutti coloro che arrivano dal territorio in quanto San Gavino ricopre una posizione strategica per quanto riguarda i trasporti, dato che l’ospedale è molto vicino alla stazione ferroviaria nonché collegata ottimamente a trasporti su gomma che è molto presente in quanto centrale nel Campidano e riesce a far fronte a tutti i pazienti che non possiedono un mezzo proprio e riescono così a recarsi con facilità nel presidio ospedaliero.

L’unità dell’ ospedale Nostra Signora di Bonaria ogni giorno fornisce un servizio per svariati pazienti che si recano chi con appuntamento chi senza, per avere un consulto medico competente e sempre puntuale, oltre agli innumerevoli consulti medici che vengono richiesti dai reparti, cosa che non potrà più avvenire con facilità qualora l’attività dell’unità non venga più effettuata nella struttura ospedaliera.

Capisco che la struttura ospedaliera deve ricevere degli ammodernamenti e delle migliorie, in questo caso a quanto si dice per ristrutturare il pronto soccorso che in una struttura come quella dell’ospedale di San Gavino è ugualmente importante e centrale per un territorio cosi vasto. Tuttavia ci potrebbe essere una soluzione interna,
di mediata realizzazione e temporanea anche per l’unità, in quanto sempre nella palazzina di fronte al pronto soccorso vi sono al piano superiore ambulatori di varie entità che per un breve periodo nel quale il pronto soccorso verrà ristrutturato possono essere usati per l’unità di diabetologia e malattie dismetaboliche, trasferendo gli stessi servizi che ora vengono svolti presso i propri reparti (la stanza utilizzata dalla ortopedia potrebbe essere momentaneamente utilizzata dall’unità e l’attività svolta dagli ortopedici si potrebbe svolgere senza problemi in reparto. Allo stesso modo l’attività ambulatoriale di chirurgia potrebbe essere svolta senza grossi problemi nel proprio reparto); con una semplice riorganizzazione degli spazzi non si porrebbero problemi per i pazienti dell’unità di diabetologia e malattie dismetaboliche.

Caro Presidente Solinas, ci sta togliendo tutto, la possibilità di curarci… di vivere. Sembra quasi un odio nei confronti del nostra territorio, ci vuole annientare in silenzio? Noi non possiamo vivere con la paura di ammalarci o che i nostri cari si ammalino perché non ci si può curare, perché andare a chilometri di distanza non tutti lo possono fare. In questo triste periodo di crisi a livello lavorativo, ci sta mancando anche la salute purtroppo e non tutti possono permettersi di curarsi in altri ospedali o asl lontani chilometri da casa e dall’ospedale in cui sono seguiti o ricoverati.

Caro Presidente, io come portavoce di tutti gli altri pazienti e cittadini Campidanesi e non solo, le chiedo di portarsi una mano alla coscienza e darci una mano per trovare una soluzione interna alla struttura ospedaliera.

Distinti saluti

Il presidente della FAND del Medio Campidano
Orrú Mattia

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