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sabato, 14 Giugno 2025

Fase due: fiducia, responsabilità e sardi “a metà”

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Ieri iniziava la Fase 2 e si è avuta l’illusione di poter ricominciare come prima. Se avete capito così, avete capito male. Riprendono le attività economiche e lavorative, è finita la quarantena imposta dall’alto. Ma non l’epidemia. Ora siamo “liberi”, ma liberi significa continuare ad attuare le misure preventive in maniera autonoma e consapevole. Continuare a frequentare luoghi affollati SOLO se necessario, indossare la mascherina, ma soprattutto stare a distanza di almeno un metro l’uno dall’altro e non stare a contatto troppo a lungo e negli stessi ambienti. Areare gli ambienti, lavarsi le mani.

Va detto però che secondo l’ordinanza regionale alcune persone non potranno beneficiare di questa “autonomia” e dovranno continuare a stare in casa, almeno così vuole la carta. Il Presidente Solinas ha detto infatti che il suo “atto di fiducia” riguarda il “Popolo Sardo”. Cosa intendeva?

Il provvedimento parla di “residenti in Sardegna” ma esclude, in questo modo, certe “categorie di sardi” come gli emigrati (in Italia o all’estero) che in questo momento, per un motivo o per un altro, sono rientrati in Sardegna, oppure gli italiani che hanno acquistato casa in Sardegna ma non hanno ancora potuto ottenere la residenza. Due casi di sardi “a metà” dunque, che non possono godere della retorica del “popolo sardo” di cui si nutre il populismo sardo-leghista.

La distinzione tra “residenti” e “non” è, secondo Solinas, fondamentale per prevenire i contagi. Forse chi non ha la residenza in Sardegna è più contagioso degli altri?

Ecco cosa si legge nell’ordinanza (N. 20 del 2 maggio 2020):

“ART. 9) E’ consentito ai residenti nella regione Sardegna lo spostamento individuale nell’ambito del territorio regionale, all’interno del proprio comune o nei comuni dove si trovano le imbarcazioni, i natanti o le navi da diporto di proprietà…”

“Art. 10) È consentito ai nuclei familiari conviventi e residenti della regione Sardegna lo spostamento nell’ambito del territorio regionale presso altre case di proprietà, anche in comuni differenti da quello di residenza, per lo svolgimento delle sole attività di manutenzione, controllo e riparazione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene. Lo spostamento è limitato al tragitto da abitazione ad abitazione, senza implicare – al momento e fino a nuove determinazioni – un trasferimento stabile.”

“ART. 19) Nell’ambito delle attività rientranti nel codice ATECO 2007 “0.1”, relativa a “Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi”, è consentita ai residenti della regione Sardegna e all’interno del territorio regionale, la produzione per autoconsumo, mediante la conduzione anche hobbistica di poderi, orti, vigneti e ortofrutticoli in genere.”

La.F.

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