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venerdì, 19 Aprile 2024

Apertura 18 maggio. Attenzione, solo dopo sanificazione fatta da ditte specializzate?

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L’ottimismo per la riapertura del 18 maggio prevista dalla Fase 2, concordata nella riunione Stato-Regioni di ieri, rischia di sfumare dopo le notizie che arrivano dall’INAIL Sardegna, come si evince dal servizio andato in onda oggi sul TGR (Rai3, edizione delle 14:00 di oggi 12 maggio 2020).

La direttrice regionale parla esplicitamente della necessità di sanificazione da parte di ditte autorizzate e in grado di rilasciare certificazione. In attesa di leggere le linee guida ufficiali, si tratta di una notizia importantissima passata praticamente sotto silenzio. Nessuno degli esercenti del nostro territorio, che abbiamo sentito per avere conferma della notizia, hanno ricevuto comunicazioni o disposizioni in tal senso.

Ecco dunque le nostre domande sull’argomento.

1) Quando si vuole dare una notizia così importante agli esercenti? Essendo specificato anche nell’intervista che le ditte specializzate sono poche, come potrebbero fare in tempo TUTTI a organizzarsi per lunedì, se ancora oggi non c’è la certezza delle disposizioni?

2) Che senso ha sanificare i punti vendita alla riapertura, dopo DUE MESI di chiusura? Il virus, si sa, in assenza di “ospiti” sopravvive per poche ore. Che senso ha sanificare alla riapertura, col negozio vuoto da mesi, se invece dopo l’ingresso dei clienti, nei giorni successivi, si potrà procedere autonomamente con la pulizia?

3) Che differenza c’è tra il negozio che riapre e il negozio che non ha mai chiuso? Perché i primi devono sanificare mediante ditte specializzate e chi ha sempre tenuto il negozio aperto non ha questo obbligo? Come viene giustificata questa discrepanza?

4) Chi sosterrà i costi della sanificazione tramite ditte specializzate, che chiedono da 1,50 € a 2 € a metro quadro? Che giustificazione ha questo ulteriore salasso per aziende messe in crisi dalla chiusura forzata?

5) Quali sono i rischi in cui incorrono gli esercenti non in regola con questa norma “invisibile” lanciata da una fonte autorevolissima durante un telegiornale regionale e poi sparita dai mezzi di informazione ufficiali?

Occorrono serietà e chiarezza. È inaccettabile che una norma così importante non abbia la ribalta nazionale (o almeno regionale, se la Sardegna deciderà ancora una volta di fare regole differenti – ancora una volta a perdere – rispetto alle altre regioni italiane).

Attendiamo risposte.

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