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martedì, 19 Marzo 2024

Tamponi, la Sardegna tra turismo e disparità

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Eventi e manifestazioni

Per chi rientra in Sardegna dopo essere stato nella penisola italiana o altrove l’ingresso non è privo di problemi. Solo una ristretta fascia della popolazione è attualmente vaccinata. Per tutti gli altri, entrare in Sardegna significa soddisfare i seguenti requisiti.

1) Aver effettuato un tampone entro 48 ore dall’ingresso. In alcune zone d’Italia ciò è possibile (un antigenico costa altrove 15 euro), ma non per tutti. Spesso tale possibilità è riservata ai residenti di quella regione, quindi, se uno è sardo, non ne ha diritto.

2) Effettuare il tampone all’arrivo, al porto o all’aeroporto, gratuitamente, stare per 5 giorni in isolamento fiduciario e poi ripetere il tampone, a proprie spese, individuando nell’isola una struttura che lo effettui (non sono rintracciabili online le sedi in cui si può effettuare il tampone antigenico; per il molecolare esistono nell’isola quattro strutture soltanto). Il tampone all’arrivo, al porto e all’aeroporto, è un servizio gratuito e una delle poche cose attualmente funzionanti: per tale motivo, consigliatissimo a tutti, a prescindere da ciò che si decide di fare successivamente.

Per quanto riguarda il tampone da effettuare a proprie spese 5 giorni dopo l’isolamento, il tampone molecolare e il tampone antigenico hanno, anche in Sardegna, costi diversi (se vi dicono che i costi sono equivalenti, è una BUGIA: c’è una differenza di prezzo non irrilevante in base alla disponibilità economica delle persone).

Per effettuare il tampone occorre un foglio del medico di base e una prenotazione fatta con sufficiente anticipo. Che sia necessario questo foglio non sta scritto da nessuna parte nel sito della Regione o nel sito Sardegna Sicura: lo scoprirete al momento, giusto per aumentare il livello di difficoltà!

3) La stessa cosa vale per chi volesse effettuare il tampone a proprie spese, in una struttura di propria scelta, non al porto o all’aeroporto, entro 48 ore dall’arrivo. Sono necessari il foglio del medico di base e una prenotazione fatta ovviamente prima della partenza.

4) Se, di fronte a tali difficoltà, non si riesce ad avere il vaccino, a fare il tampone 48 ore prima dell’arrivo, o a farlo a proprie spese 48 ore dopo l’arrivo; se si decide di non fare il tampone al porto o all’aeroporto + una quarantena di 5 giorni e un successivo tampone a proprie spese, resta ancora una possibilità: fare direttamente 10 giorni di quarantena (anche con il tampone effettuato al porto o all’aeroporto): il che, ora che la Sardegna sarà in zona rossa, appare forse la soluzione più indolore e accessibile a tutti.

Restano, inutile negarlo, enormi disparità rispetto a chi si sposta nel resto della penisola italiana e il motivo risiede nel fatto che la Sardegna, purtroppo, è considerata più una meta turistica che una regione alla pari delle altre.

La.F.

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