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Piazza Salvo D’Acquisto, bambino ferito dai cocci di vetro: quando il degrado diventa pericoloso

Piazza Salvo D'Acquisto, bambino ferito dai cocci di vetro: quando il degrado diventa pericoloso

Piazza Salvo d’Acquisto era un piccolo gioiello sangavinese. È stata riqualificata nel 2015 dai ragazzi della Consulta Giovanile Sangavinese, Rip/Art, Kenémeri, col supporto della “Città dei Giovani” e della cooperativa Koinos: un lavoro eccezionale, a cui avevamo partecipato documentando il lavoro e donando alla piazza una targa in memoria di Salvo D’Acquisto, vice Brigadiere dei Carabinieri, Medaglia d’Oro al Valore Militare.

A distanza di pochi anni l’area versa in una situazione di degrado e abbandono

, più volte segnalata dai nostri lettori. Molti di loro avevano segnalato (così come accade per altre piazze) la pericolosità dei tanti cocci di vetro – frutto del malsano gioco del “lancio delle bottiglie” da parte dei consumatori allo stato brado – sparsi nell’erba e in ogni angolo della piazza.

Tanto tuonò che piovve. Come era ampiamente prevedibile, si trattava solo di questione di tempo prima che qualcuno si facesse male. E come nel più classico dei copioni, a pagare lo scotto dell’inciviltà e dell’incuria sono le persone più innocenti. Come ieri, quando un bambino è rimasto ferito

camminando sopra una bottiglia rotta tra le sterpaglie.

“Nonostante le infinite segnalazioni – ci racconta la madre del bambino ferito – ecco ad oggi la situazione in piazza Salvo d’Acquisto. Abbiamo fatto in tempo a trascorrerci 10 minuti per fare giocare un po’ il bambino, siamo dovuti correre via appena dopo visto che si è fatto male col vetro”.

Fortunatamente si è trattato di una lesione non grave, ma è facile esercizio immedesimarsi nei genitori di un bambino con una ferita da taglio e immaginare la preoccupazione di quegli istanti.

La madre del bimbo (a cui auguriamo una rapidissima guarigione), ci ha inviato anche un piccolo reportage fotografico della piazza. Rifiuti sparsi un po’ ovunque: oltre alle bottiglie – rotte e integre – cartoni di pizza, lattine, incarti di gelato, patatine e snack. Segni di bivacchi da parte dei soliti immancabili incivili. E i cestini sempre pieni (qualcuno ci butta l’immondizia domestica).

Ora la parola passa alle immagini… e ai nostri lettori.

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