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giovedì, 25 Aprile 2024

Colonnine di ricarica a San Gavino, la riflessione di un (lettore) automobilista

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Nella riunione del Consiglio Comunale del 28 dicembre 2021 si è parlato della prossima installazione delle colonne di ricarica per le automobili elettriche.

A tal proposito abbiamo ricevuto una lettera da un nostro lettore desideroso di proporre una riflessione (e magari un ripensamento) sul posizionamento delle colonne, in funzione delle esigenze di chi effettivamente possiede un’auto elettrica.

Ve la proponiamo di seguito, integralmente.


Apprendiamo dall’ultima riunione consigliare che il Comune di San Gavino si è impegnato per l’assegnazione di spazi dedicati all’installazione di otto punti di ricarica per auto elettriche. È senz’altro una buona notizia! L’installazione delle colonnine consentirà infatti di riportare San Gavino Monreale, nella corsa alla mobilità sostenibile, al passo con gli altri Comuni del Medio Campidano che già ne dispongono. San Gavino era infatti l’unico paese del circondario ad esserne sprovvisto e ci rallegra dunque il fatto che finalmente l’amministrazione sia corsa ai ripari per sopperire a questa mancanza.

Ma dove le faranno? A giudicare da quanto si afferma in sala consigliare, le colonnine verranno installate nei pressi della stazione nuova (abbastanza lontana dal centro abitato) e in via Convento, dove un tempo si trovavano alberi secolari (ora rimpiazzati soltanto a metà da altri giovani alberelli).

I due siti individuati (o, almeno, il secondo) non sembrano essere stati pensati da qualcuno che ha esperienza diretta nell’utilizzo di veicoli elettrici. Ci saremmo aspettati il parcheggio dell’ospedale, o la via Roma fronte Civis, viale Rinascita o la via Dante, insomma i luoghi più “vitali” del paese. E invece no. Eppure, chi ricarica un’automobile elettrica, specie nel caso di colonnine che impiegano molto tempo per effettuare la ricarica, preferirebbe non trovarsi fermo in una zona marginale del paese dove non c’è nulla! Se la colonnina si trova in pieno centro è possibile invece prendersi un caffè, fare la spesa, andare alla posta, svolgere qualche utile commissione mentre si attende la ricarica. Lo stesso vale per un viaggiatore di passaggio che, certo, in via Convento può apprezzare i murales dei cartoni animati ma, di fatto, ha bisogno di camminare un po’ di più per apprezzare “le bellezze” del paese o fruire dei suoi servizi.

Se questo discorso è almeno parzialmente accettabile nel caso della postazione di ricarica presso la nuova stazione ferroviaria (si potrebbe pensare che i pendolari potrebbero ricaricare l’auto durante le ore di lavoro fuori paese), sicuramente è meno comprensibile per la via Convento (troppo periferica e distante da altri servizi fruibili quotidianamente).

Con questa prima timida mossa, il paese appare ancora scettico nei confronti della mobilità elettrica e sembra relegare le colonnine a una zona marginale e di passaggio, che non sia di intralcio agli altri utenti di veicoli “normali”, che si affannano per le vie del centro alla ricerca disperata di un parcheggio.

Apprezziamo comunque lo sforzo e naturalmente attendiamo nei fatti questa prima mossa, fiduciosi che la prossima sarà più accurata e magari orientata dall’obiettivo, serio e consapevole, di limitare significativamente la circolazione di veicoli inquinanti nelle vie del centro storico, favorendo quella davvero sostenibile, dei pedoni e dei velocipedi.

Lettera firmata

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