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venerdì, 19 Aprile 2024

Gli agricoltori sardi incontrano i vertici regionali: chieste riforme strutturali e interventi straordinari

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Eventi e manifestazioni

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Un confronto proficuo sulla crisi contingente e sulle riforme strutturali necessarie per rilanciare il settore ortofrutticolo e cerealicolo sardo. È quello scaturito questa mattina dall’incontro tra il presidente della regione Christian Solinas e una delegazione di agricoltori guidata dal presidente e dal direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba.

“Abbiamo trovato un interlocutore disponibile ad ascoltarci con il quale abbiamo potuto riflettere sulle difficoltà del comparto e sulle necessità per il suo rilancio sia contingenti che strutturali” è stato il commento dei 20 agricoltori che hanno chiesto un incontro nei giorni scorsi al presidente della Regione attraverso Coldiretti Sardegna.

“Il Presidente Solinas, come annunciato durante la manifestazione di Cagliari – sostiene Battista Cualbu – ha confermato un intervento straordinario per il contingente per consentire alle aziende agricole dei settori presenti oggi all’incontro di poter tamponare gli alti costi di produzione dovuti agli aumenti incontrollati delle materie prime, oltre alle perdite e mancati introiti dovuti alla pessima annata dal punto di vista climatico dopo quello sul settore zootecnico. Come Coldiretti, insieme ai nostri soci, abbiamo confermato la nostra disponibilità per trovare insieme un metodo per poter intervenire perché a differenza del settore zootecnico dove sono palesi i dati, in questo caso, come del resto denunciamo da anni, mancano i dati su cui poter elaborare un intervento puntuale”.

Ma durante l’incontro, in cui gli agricoltori “hanno dimostrato maturità e competenza – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – si è anche riflettuto su interventi strutturali per ammodernare una pubblica amministrazione vetusta e lenta, lontana dalla dinamicità degli imprenditori agricoli come dimostra la siccità del 2017 che ancora non è stata chiusa a distanza di cinque anni”.

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