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giovedì, 18 Aprile 2024

San Gavino, incontro tra sindacati e presidenti delle Unioni dei Comuni del Medio Campidano

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Il 27 luglio a San Gavino Monreale si sono riunite le segreterie territoriali di GGIL, CISL e UIL che hanno incontrato i Sindaci Presidenti delle Unioni dei Comuni presenti nel territorio del Medio Campidano. L’incontro aveva l’obiettivo di mettere al centro del confronto i temi dello sviluppo economico e sociale del territorio.

Ecco il resoconto integrale diramato dai segretari Franco Bardi, Loredana Zuddas e Mario Sollai.


TERRITORIO MEDIO CAMPIDANO COMUNICATO RIUNIONE DEL 27 LUGLIO 2022

OGGETTO: Incontro Presidenti Unioni dei Comuni del Medio Campidano

Il giorno 27 luglio 2022, presso la sala consigliare del Comune di San Gavino Monreale, le scriventi segreterie territoriali hanno incontrato i Sindaci Presidenti delle Unioni Comuni presenti nel territorio del Medio Campidano, e precisamente:

  • Marco Pisanu Presidente dell’Unione dei Comuni della Marmilla
  • Riccardo Sanna Presidente dell’Unione dei Comuni del Campidano
  • Andrea Floris Presidente dell’Unione dei Comuni del Monte Linas e Dune di Piscinas.

L’incontro aveva l’obiettivo di mettere al centro del confronto i temi dello sviluppo economico e sociale del territorio, le tante criticità presenti ma anche le sue potenzialità e risorse.

Sulla SANITÀ è stato ampiamento discusso è condiviso lo stato di emergenza sostanziale che progressivamente sta interessando il sistema sanitario del territorio al pari di tutta la Regione. Si susseguono situazioni di criticità emergenziali nei reparti del Presidio Ospedaliero con chiusure o incapacità per alcuni reparti di poter accogliere nuovi pazienti e garantire le cure essenziali. Permane in maniera allarmante la difficoltà di reperire il personale necessario per garantire i servizi anche a seguito delle procedure di selezione avviate, in corso e già ultimate.

Occorre mettere in campo strategie e misure straordinarie per la copertura dei posti scoperti e equilibrare il personale alle richieste di cura crescenti specialmente in una realtà territoriale come quella trattata con un indice di invecchiamento rilevante rispetto alla popolazione insediata.

Si è inoltre condivisa.

  • la necessità di proporre l’adozione di soluzioni straordinarie per garantire la copertura dei posti vacanti nella medicina di base di tanti centri del territorio che ad oggi e nel prossimo futuro rischiano di ritrovarsi profondamente indeboliti se non completamente scoperti dalla presenza di medici di base.
  • la necessità di dar corpo senza ulteriori attese all’organizzazione della rete sanitaria diffusa nel territorio, creando strutture ed organizzazioni sanitarie e sociali, capaci di colmare la distanza tra medicina di base ed ospedale intercettando in entrata quei pazienti che non necessitano di ospedalizzazioni e in uscita le dimissioni di pazienti ancora bisognosi di cure extra domiciliari.
  • la necessità di un tavolo istituzionale permanente tra tutte le forze sociali in campo che porti all’attenzione della Regione i fabbisogni reali del territorio ed eviti decisioni centrocratiche della Regione stessa che non  si coniughino con i suddetti fabbisogni.
  • la necessità di instaurare un confronto più costante ed organico con la Dirigenza della Asl del Medio Campidano;

Per i partecipanti è fondamentale mantenere la massima attenzione sul proseguo dell’iter per la realizzazione del Nuovo Ospedale di San Gavino Monreale, struttura fondamentale e strategica per la riorganizzazione della Sanità del territorio, il cui inizio lavori è stato più volte annunciato per essere altrettante volte disatteso. Preoccupano le dichiarazioni apparse recentemente sulla stampa in merito alla necessità di ulteriori fondi per l’opera e si ritiene necessaria, superata la pausa estiva e in assenza di fatti o notizie tranquillizzanti, prevedere una iniziativa generale del territorio per sostenere e rivendicare l’effettiva e urgente realizzazione dell’opera.

Sullo SVILUPPO ECONOMICO e SOCIALE è stata evidenziata la straordinaria in particolare discusso dei progetti di sviluppo legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle responsabilità in capo alle Amministrazioni Locali Comuni in qualità di soggetti attuatori dei progetti. Si è discusso delle gravi carenze di organico che caratterizzano gli Enti e della generale carenza di adeguate professionalità sia per la predisposizione che per la gestione dei progetti che devono concorrere ai bandi per l’assegnazione delle risorse del PNRR.

È stata inoltre ribadita la necessità di giungere con chiarezza e velocità alla definizione della riforma regionale delle Autonomie Territoriali, con la definitiva individuazione dell’Ente intermedio provincia e l’attribuzione allo stesso di tutte le competenze nelle materie sovra comunali e delle risorse umane e strumentali per l’attuazione.

Sono stati evidenziate le gravi carenze infrastrutturali, materiali ed immateriali, del territorio, che scoraggiano la nascita di nuove attività produttive e mettono in grave difficoltà quelle presenti.

È stato affrontato il problema dell’energia, con particolare riferimento ai notevoli incrementi del costo della stessa, con i conseguenti affetti negativi sui bilanci di cittadini, amministrazioni e attività. Si è condivisa l’attenzione da porre in maniera esponenziale sulla creazione delle cosiddette Comunità energetiche quali reali scenari di autosostentamento energetico e sulla indifferibile necessità di diffondere nel territorio, incrociando tutto il tessuto sociale e produttivo, i principi di sviluppo della valorizzazione delle fonti alternative e della sostenibilità, il tutto nel quadro di un nuovo e condiviso Piano Energetico Regionale che indichi una strategia d’intervento adeguata ed efficace per dare risposte a cittadini ma soprattutto alle imprese.

Una sostenibilità che deve partire da un rilancio importante e forte del settore primario, dal rafforzamento delle straordinarie produzioni che caratterizzano il territorio, dalla creazione di filiere di produzioni capaci di aggregazione per ottenere prodotti a denominazione di origine protetta, dallo sviluppo di attività di trasformazione delle produzioni.

Si è posto l’accento sulle questioni del settore industriale del territorio con attenzione all’ormai annosa ma non per questo meno rilevante vertenza Keller: le Federazioni Regionali dei Metalmeccanici, hanno rilanciato la vertenza degli ex lavoratori della Keller. Le federazioni stanno avviando una nuova fase di mobilitazione a seguito anche di una recente delibera del Consorzio industriale che ha restituito la proprietà del compendio industriale ai curatori fallimentari, con conseguente necessità di definire il soggetto legittimato a vendere la Keller. Hanno avanzato una proposta di acquisto degli investitori iraniani ed occorre pertanto supportare la vertenza per il riavvio produttivo e occupazionale dello stabilimento.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il sostegno ed il supporto, di tutti i sindaci del territorio, che trarrebbe grande vantaggio dal un rilancio produttivo di questa industria.

Una particolare attenzione è stata poi posta relativamente alla nuova problematica della Portovesme: nell’incontro svoltosi lo scorso 25 luglio nella sede di Confindustria, l’amministratore delegato dell’azienda, ha illustrato alla Rsu ed alle oo.ss. presenti le gravissime problematiche che si stanno affrontando a causa dell’aumento vertiginoso del costo dell’energia. Un costo non sostenibile tanto che la Portovesme ha già proceduto a ridurre la produzione e fatto ricorso alla cassa integrazione per il 30% dei dipendenti dello stabilimento del Sulcis. Nel corso dell’incontro è emerso che, in assenza di provvedimenti di sostegno ai costi dell’energia da parte del Governo nazionale, la produzione sarà ulteriormente ridotta e ciò determinerà il ricorso alla cassa integrazione anche per i lavoratori dello stabilimento di San Gavino, sino a questo momento esclusi.

Anche relativamente a questa vertenza chiediamo ai sindaci di voler sostenere, in tutte le sedi istituzionali questa importante vertenza che riguarda la Portovesme ma che attiene alla questione energetica che investe l’intera regione.

I partecipanti a seguito degli interventi susseguitisi hanno inoltre condiviso la necessità di dar corpo ad un progetto di sviluppo del Medio Campidano, una sorta di Piano Strategico Territoriale di Sviluppo che metta al centro le necessità e le emergenze del territorio e ne evidenzi anche le straordinarie potenzialità e tracci le linee di sviluppo mettendo in correlazione i settori produttivi, proponendo le riconversioni laddove necessarie, valorizzando lo straordinario patrimonio archeologico e naturalistico e ponendo le basi per una reale e concreta azione di sviluppo sociale ed economico….. che possa invertire in maniera determinante il trend negativo del territorio e proporre un modello dello stesso che sia confortevole per le attuali e attrattivo per le future generazioni.

CGILCISLUIL
Franco BardiLoredana ZuddasMario Sollai
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