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giovedì, 25 Aprile 2024

Ladro di moto tradito da un dente perso durante la fuga: l’incredibile vicenda a Guspini

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Ieri a Guspini, a conclusione di un’attività d’indagine intrapresa a seguito di una denuncia querela presentata per il furto di una motocicletta Yamaha MT3, da parte di un 67enne pensionato, proprietario del mezzo ed in relazione a una seconda denuncia, inerente al furto di 970 € in contanti, di un PC portatile e di un cellulare Huawei, avvenuto ai danni del titolare del Roxy bar di Guspini, i carabinieri della locale Stazione sono giunti all’identificazione del responsabile di tali sottrazioni.

Si tratta di un quarantenne del luogo, disoccupato, già noto per precedenti vicende giudiziarie e ben conosciuto in paese. Le immediate indagini esperite dai militari operanti, consistite nell’acquisizione di fonti testimoniali nonché  di refertazioni mediche prodotte dal Pronto Soccorso dell’Ospedale “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino Monreale e dal reparto maxillo facciale dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, hanno permesso di accertare che il 31 luglio scorso l’uomo, introdottosi nell’abitazione della prima vittima, adiacente ai locali del bar in questione, nell’attraversare una finestra lasciata aperta, era riuscito a penetrare all’interno dell’esercizio pubblico dove aveva commesso il furto in questione.

Nella circostanza aveva anche danneggiato le slot machines presenti nel locale, al fine di prelevare il denaro contenuto all’interno delle stesse, residuo di precedenti giocate. Allo scopo poi di allontanarsi con maggiore celerità dal luogo dell’evento aveva prelevato dall’abitazione privata del primo denunciante la motocicletta, che aveva rinvenuto all’interno del garage. Nella successiva fuga, nel percorrere la via Dessì nel centro abitato del paese, aveva però perso il controllo del mezzo rovinando a terra. Si era quindi dovuto presentare in due momenti diversi presso i due nosocomi per le cure del caso, tanto da fornire involontariamente elementi per la sua identificazione. I carabinieri avevano infatti rinvenuto sul luogo dello schianto un molto sospetto dente molare dell’arcata inferiore che, al di là delle prossime verifiche sul DNA, è proprio quello di cui l’interessato aveva lamentato la cruenta scomparsa nel secondo dei due ospedali in cui era transitato.

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