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venerdì, 19 Aprile 2024

Fermo degli impianti della Portovesme, il no della Regione: “Chiediamo più tempo in attesa del nuovo Governo”

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“La Regione Sardegna apprezza la volontà dell’azienda di continuare ad investire nel sito industriale di Portoscuso, riconvertendo la produzione per aprirsi a nuovi mercati, ma rinnova l’appello di non fermare gli impianti della Fonderia di San Gavino e scongiurare nuove misure di cassa integrazione. Chiediamo più tempo, in attesa che entri in carica il nuovo Governo e metta in campo quegli strumenti necessari per calmierare i prezzi dell’energia, integrando il Decreto Energy release con una riserva alle isole maggiori”.

Questa la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Zedda, Pili e Lampis, alla Glencore nel corso del vertice tenutosi questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico con l’azienda, le parti sociali e datoriali, alla presenza del viceministro del Mise, Alessandra Todde.

Nel corso della riunione, la Portovesme Srl ha ribadito che, nonostante le difficoltà dovute alla congiuntura economica negativa, che ha causato perdite ingenti nell’ultimo biennio, l’azienda è pronta a riconvertire la produzione di zinco e piombo, ricondizionando gli impianti per produrre materiali più appetibili nel mercato mondiale, utili alla produzione di batterie di nuova generazione. Questo consentirebbe alla Glencore di diventare l’azienda leader in Europa, beneficiando di impianti consolidati e forza lavoro esperta, matura e specializzata. Nella fase di transizione produttiva la Regione si è resa disponibile ad investire nella formazione delle maestranze.

“Il sito industriale di Portovesme ha un valore strategico a livello nazionale – hanno ribadito gli esponenti dell’esecutivo Solinas – l’amministrazione regionale è pronta a trattare con il nuovo esecutivo per recuperare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità, un principio riconosciuto oggi dalla nostra Costituzione. Tuteliamo le risorse umane. Dietro ogni lavoratore c’è un progetto di vita e una famiglia. Siamo pronti ad accompagnare i lavoratori con gli ammortizzatori sociali più idonei in un’eventuale fase di transizione, e ad affiancare l’azienda investendo sulla riqualificazione del personale”.

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