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venerdì, 29 Marzo 2024

Guardie mediche chiuse sotto le feste: la denuncia di Rossella Pinna

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Eventi e manifestazioni

Il problema dell’assistenza sanitaria locale di base pressoché assente durante le festività si ripete ciclicamente e la situazione sta diventando sempre più critica in tutta la Sardegna.

Per questo, il gruppo consiliare del Partito Democratico, con una lettera firmata da Rossella Pinna, vuole portare all’attenzione dell’assessore alla Sanità Carlo Doria la condizione del servizi di Guardia Medica del Medio Campidano.

“Ci risiamo! Nei giorni scorsi – spiega Rossella Pinna – proprio in concomitanza con le feste natalizie, alcuni sindaci hanno diffuso un avviso per informare la popolazione che l’ATS aveva comunicato che, per cause non dipendenti dalla propria volontà, il turno di Guardia Medica delle sedi di vari comuni non sarebbe stato garantito”.

Si tratta delle sedi di Arbus, Guspini, Pabillonis, Gonnosfanadiga, San Gavino, Sardara del distretto di Guspini dove il servizio di guardia – come segnala la consigliera regionale – era chiuso dalle 20:00 del 24 dicembre alle 8:00 del 26 dicembre.

“In tutta la Sardegna è accaduta la stessa cosa – rimarca Pinna, che continua – chi ha avuto bisogno del medico il 26 dicembre a Guspini ha atteso inutilmente davanti alla porta d’ingresso senza uno straccio di cartello che informasse dell’assenza o un accenno sul sito della Asl; il tutto nonostante la comunicazione sul sito istituzionale del Comune limitasse la chiusura al 25. Insomma, a carenza aggiungi carenza e il disagio è garantito. Che ci sia carenza di medici è cosa risaputa, che il numero programmato per l’accesso alla facoltà di Medicina sia un termine scritto sulla carta ma di fatto non applicato, (dato che di programmato non c’è nulla) lo sappiamo tutti ma che alla mancanza dei medici si aggiunga la disorganizzazione è davvero troppo”.

I consiglieri Dem si rivolgono dunque alla Regione e all’assessorato alla Sanità.

“Assessore Doria – chiede Rossella Pinna – per garantire al cittadino di potersi curare in caso di necessità le pare basti comunicare ai sindaci le chiusure e non invece indicare le alternative al servizio chiuso? Mettiamo il caso che una volta che il più informato dei cittadini dovesse sapere che su 7 sedi di guardia medica 6 sono chiuse e per deduzione dovesse sapere che l’unica guardia medica disponibile è a Villacidro, come dovrebbe comportarsi ? Si rivolgerà a Villacidro o al Pronto Soccorso di San Gavino? Non sarebbe opportuno, invece, informare più correttamente il cittadino comunicando dove recarsi o a chi telefonare magari per evitare di intasare inutilmente i Pronto Soccorso?”.

Le soluzioni ci sono? Secondo i consiglieri del Partito Democratico gli esempi virtuosi esistono e si potrebbero imitare.

“Perché non realizzare in Sardegna quanto già applicato con successo in Emilia-Romagna dove da settembre gli ambulatori per i codici bianchi e a bassa complessità affidati ai medici della continuità assistenziale, ovvero alle guardie mediche, affiancano i Pronto Soccorso per rafforzare la rete assistenziale? E se è vero che questa non sarà LA soluzione che potrà risolvere definitivamente le note carenze dell’assistenza territoriale per mancanza di medici – conclude la consigliera Pinna – di certo di fronte all’attuale deserto di servizi è molto più dell’attuale nulla”.

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