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giovedì, 25 Aprile 2024

Sardara, vittima dell’usura denuncia gli strozzini ma perde la sua casa

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Pasquale Tripaldi ha 55 anni, chiare origini continentali, il cognome non inganna: da trent’anni è in Sardegna dove ha messo su famiglia e dove purtroppo sono nate le sue disavventure. In passato Pasquale è stato un imprenditore di successo, con le macchine da gioco e poi nella vendita della pubblicità. Uomo pacato e disponibile tanto disponibile che qualche cliente ha smesso di pagarlo e lui per far fronte ai suoi fornitori si è rivolto a chi dava il denaro “a strozzo” e lì sono iniziati i suoi guai. Già, perché Pasquale di denaro ne ha restituito, anche tanto, ma quando non riusciva a far fronte a quanto chiedeva il suo usuraio, ha deciso di denunciare.

La sua presa di posizione ha sospeso un modus operandi fuori legge, che però ha impedito a Pasquale di far fronte anche al mutuo contratto con la Banca per la costruzione della propria abitazione, una villa a Sardara del valore commerciale di circa 400 mila euro e nel frattempo venduta all’asta per 60 mila euro. Sì, avete letto bene, solo sessantamila euro. Abitazione munita di tutti i comfort e che Pasquale con la sua compagna dovranno lasciare lunedì mattina, perché il giudice deve chiudere una procedura burocratica che si concluderà solo con la cessione del bene al nuovo proprietario.

Pasquale si chiede dove andrà, a Sardara non ha più nessuno e le amicizie quando uno finisce nel baratro spesso scompaiono. Pasquale, lunedi mattina 27 febbraio alle 10, alla presenza dei carabinieri, sarà mandato via dalla sua abitazione. Insomma, la sua denuncia di usura che ha portato alla condanna di alcune persone è servita a poco: durante il Covid non è riuscito a lavorare, i tribunali si sono bloccati e i due anni che sono stati concessi per bloccare l’asta del bene sono trascorsi così, nell’attesa e senza che Pasquale, potesse far nulla se non attendere invano.

La speranza è che il prefetto possa sentire chi ha acquistato la casa e chieda di attendere l’ultima fase di giudizio, quella della Cassazione e Pasquale possa avere parte del denaro risarcito affinché possa riacquistare la sua abitazione. “Io non lascio la mia abitazione” dice “non sono mai stato un prepotente non ho davvero dove andare ne io ne mia moglie ne i miei dieci gatti che accudisco”, “senza di me chi si occuperà di loro? Le forze dell’ordine conoscono la mia storia non ho raccontato fesserie e ho avuto il coraggio di denunciare e questo è il risultato? Gli usurai condannati nei primi due gradi di giudizio e io però perdo la casa è tutto assurdo alla fine mi chiedo se è servito qualcosa denunciare”.

La domanda è lecita e chiunque può dare una mano a Pasquale anche donando una piccola offerta al suo Iban IT56C3608105138210613810627. Una storia ai limiti dell’assurdo che vi abbiamo voluto raccontare perché davanti a questa situazione anche noi ci poniamo la domanda che si è posto Pasquale: “Se denunci e perdi comunque la casa, a cosa serve denunciare?”. Pasquale confida ancora nelle istituzioni e con le lacrime agli occhi dice “Ci deve essere giustizia, non può finire così”.

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