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I Golaseca difendono Deiola: “C’è una parte di popolo sardo che non riesce ad amare la propria sardità”

Abbiamo spesso parlato della dissonanza tra le prestazioni sportive di Alessandro Deiolarimarcate anche da Mister Ranieri – e le voci di alcuni “tifosi” che non perdono occasione di denigrare un loro conterraneo.

Oggi sulla pagina Facebook dei Golaseca, un gruppo rock nato nel 2010 in Sardegna, è apparsa una bella lettera aperta scritta “in difesa” di Alessandro e di tutti quei ragazzi e quelle ragazze che ci provano contro tutto e contro tutti. E che spesso che la fanno, nonostante le invidie di chi invece resta seduto sul divano con il cellulare in mano.

Ecco la lettera, che riportiamo integralmente.

“Scusate se parlo ancora di calcio, ma io Cagliari è una delle mie passioni.
Voglio scrivere due righe a proposito di noi Sardi…
Questo ragazzo si chiama Alessandro Deiola, è Sardo, è Sardo come me.
Deiola in Sardegna, calcisticamente parlando, è stato sempre criticato,deriso…non l’ho mai potuto sopportare.
Sembra quasi che quando un ragazzo,uno di noi ce la fa …bhe non gli si perdona niente.
E sapete cosa penso?
Penso la solita cosa, che c’è una parte di popolo che non riesce ad amarsi, non riesce ad amare la propria sarditas, il senso di appartenenza quello vero, quello anche sportivo.
Perché Deiola non è un campionissimo,lo sappiamo bene, ma in campo si vede, lo si sente che gioca per il Cagliari e per la Sardegna in modo diverso dagli altri.
Ieri?
Ieri è stata la partita di Luvumbo,(un altro ragazzo criticato e deriso n.b.),
Ieri è stata la partita delle lacrime di mister Ranieri (che hanno dimostrato l’amore e il rispetto che ha per questa terra) ma è stata anche la partita di Deiola, perché da quando è entrato ha ringhiato su tutti i palloni, sembrava un cinghiale in cerca di radici, ha arato il centrocampo, e loro, più tecnici sicuramente, hanno sofferto questa grinta!
Certo che si può criticare,ci mancherebbe, ma è possibile che noi riusciamo ad amare solo nelle partite come ieri ed a uno di noi, un certo Alessandro Deiola, non riusciamo a stargli vicino anche nei momenti difficili?
Sì esatto, perché è Sardo, perché qui emergere non è per niente facile, perché qui sognare di diventare un giocatore professionista o un cantante professionista non è per niente facile, credetemi…non hai le stesse possibilità che hanno in altre zone.
Ed allora…ricordiamoci ogni tanto anche dei Sardi che magari non sono Gianfranco Zola o Andrea Parodi (ovvero i veri fuoriclasse) e cerchiamo di voler bene anche a chi non è ma ci mette cuore ed anima per provarci e per rispettare la nostra bella Sardegna.
Ad Alessandro Deiola e a tutti i ragazzi e ragazze che ci provano contro tutto e contro tutti.”

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