5.8 C
San Gavino Monreale
lunedì, 17 Febbraio 2025

La Cgil Sardegna boccia la nuova riforma sanitaria proposta dalla Giunta regionale

Eventi e manifestazioni

San Gavino Monreale . Net è anche su WhatsApp e Telegram.
Clicca sui link per iscriverti ai nostri canali e ricevere tutte le news sul tuo smartphone.

La Cgil Sardegna ha espresso un giudizio fortemente negativo sulla nuova proposta di legge in tema sanitario avanzata dalla Giunta regionale. Durante un’audizione in Consiglio regionale, Roberta Gessa, responsabile del Dipartimento Sanità della Cgil Sardegna, ha smontato il testo della riforma, proponendo soluzioni alternative che rispondano alle emergenze del sistema sanitario sardo.

Un approccio sbagliato alle priorità sanitarie. “La priorità deve essere il bisogno di salute dei cittadini, che oggi è negato,” ha dichiarato Gessa. Liste d’attesa interminabili, pronto soccorso sovraffollati, carenza di posti letto e assenza di una rete sanitaria capillare nei territori rappresentano il quadro di un sistema in crisi. Secondo la Cgil, la soluzione non sta in una nuova riforma, ma in interventi concreti e mirati.

Le proposte della Cgil Sardegna. La Cgil ha evidenziato le misure necessarie per riequilibrare il sistema sanitario regionale. Incremento dei posti letto per acuzie: colmare il deficit di 800 unità, portandoli da 2,75 a 3,70 per mille abitanti, come previsto dal decreto ministeriale 70. Piano straordinario delle assunzioni: garantire 1900 nuovi medici e professionisti della salute, aumentando la disponibilità di medici di famiglia, pediatri e guardie mediche. Rafforzamento della rete territoriale: realizzare 50 Case della comunità e migliorare i servizi territoriali, indispensabili per il buon funzionamento della rete ospedaliera.

Gessa ha inoltre sottolineato l’importanza di restituire funzioni alle ASL e ridimensionare il ruolo di Ares, definito un ostacolo al buon funzionamento del sistema. “Non c’è bisogno di passaggi intermedi: il coordinamento deve essere svolto dall’assessorato regionale della Sanità,” ha affermato, criticando la proposta di affidare ulteriori funzioni ad Ares.

Sindacati esclusi dal confronto. Tra le criticità sollevate, la mancata previsione del coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel dibattito sulle nuove norme. “È sorprendente che non siano previsti confronti con i sindacati confederali, che rappresentano i diritti dei cittadini e dei lavoratori della sanità,” ha dichiarato Gessa.

Un sistema sanitario da rifondare sulle reali necessità. Secondo la Cgil, l’obiettivo deve essere quello di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini, assicurando servizi adeguati, personale qualificato e risorse sufficienti. La riforma proposta dalla Giunta, basata su nuovi assetti organizzativi, è giudicata insufficiente e fuori contesto rispetto alle reali esigenze della sanità sarda.

Il sindacato ha infine sottolineato la necessità di definire criteri chiari per la valutazione dei direttori generali, affinché possano operare in base a obiettivi coerenti con le esigenze dei cittadini e siano responsabilizzati sui risultati raggiunti.

La discussione sul futuro della sanità sarda è destinata a proseguire, ma per la Cgil è chiaro: servono azioni concrete, non riforme strutturali di dubbia utilità.

Pubblicità

Articoli correlati

Ultime News