Questi ultimi decenni hanno visto una crescita di molti settori soprattutto online: il settore del gioco d’azzardo ha avuto una crescita importante che ha determinato un riassetto dell’aspetto normativo in Italia. Il lavoro alacre dell’Agenzia delle Dogane di Monopoli continua nel voler creare un ambiente normativo adeguato e sicuro che sta prendendo sempre più piede andando a creare un perfetto equilibrio tra quella che è l’offerta dell’intrattenimento delle varie piattaforme e la tutela dei giocatori. Nel 2023 è stato delineato il Decreto Legge 104/2023 e ha gettato le basi per un mercato del gioco che sia più sicuro e al contempo trasparente e responsabile.
Un primo grosso lavoro a livello normativo era già stato fatto nel 2011, anno in cui erano state introdotte delle norme specifiche per il gioco online. Questo settore ha però avuto una crescita molto forte nel 2015-2018, triennio in cui le piattaforme online si sono sviluppate diffondendo applicazioni. Queste hanno permesso quindi all’utente di poter giocare online attraverso il cellulare. L’uso di questo device è estremamente diffuso in Italia, quindi questo costume è stato proporzionale alla crescita anche della domanda del gioco d’azzardo da parte dell’utente stesso. La percentuale indica ancora una crescita stabile, che rende quindi il settore incidente sul PIL italiano.
A fronte di una crescita così esponenziale, il Governo ha dovuto aggiornare le regole per andare ad adeguarsi anche a quelle che sono state le nuove sfide tecnologiche e sociali. Già con il Decreto del 2023 si va a rispondere a determinate esigenze di mercato, rimanendo comunque in linea con quelle che sono le direttive europee, che chiedono una governance moderna e coerente. Uno degli aspetti fondamentali di questo Decreto Legge del 2023 è stato il rivedere i requisiti, rendendoli più severi, per ottenere una licenza nel mercato italiano.
Tra casinò italiani e internazionali
Infatti, possiamo dire che nel panorama globale esistono due tipologie di gruppi i casinò AAMS, che hanno ricevuto regolarmente una licenza dalla ADM ( Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e operano rispettando le normative italiane. Questi casi non sono iscritti in un albo operativo che li identifica come piattaforme affidabili e sicure. Ci sono poi i casinò non AAMS con un elenco ben preciso che si può trovare anche su Techopedia, molti dei quali hanno licenze straniere, come quelle rilasciate dal governo di Malta o il governo del Regno Unito: questo implica che siano comunque delle piattaforme sicure, ma l’attendibilità deve essere verificata da parte dell’utente.
Le ricerche da fare in merito sono sempre sulla licenza e sull’RNG. Questo è il software algoritmico che permette la creazione di numeri casuali nei vari risultati dei giochi, qualunque essi siano, dalle slot machine, al blackjack, al poker, alla roulette e via dicendo. Uno dei punti focali nelle regolazioni che stanno avendo un ulteriore revisione anche nel 2025, è il fatto che ci sia come focus primario la tutela del giocatore. In quest’ottica si richiede alle piattaforme operative in Italia dei tool di autoesclusione, di limiti di tempo e di spesa così da riuscire a evitare comportamenti sbagliati e fare in modo che l’esperienza rimanga consapevole e piacevole.
Al fianco di questo genere di iniziative, le piattaforme stanno integrando i loro sistemi con delle nuove tecnologie, che permettono una maggior sicurezza anche dal punto di vista della gestione dei dati personali e delle transazioni. Anche in questo caso la normativa sta lavorando in questo senso. La problematica che sorge è il fatto che la tecnologia sia più veloce della regolamentazione, per cui c’è un gap procedurale che rallenta in qualche modo l’operato delle piattaforme. La sfida su cui si dovrà lavorare è per fare in modo che ci sia invece un equilibrio e Governo e piattaforme possono camminare di pari passo.
Un altro aspetto su cui il Governo sta lavorando è quello della tassazione e questo è forse l’aspetto più spinoso del rapporto tra i due. Infatti la nuova struttura fiscale deve tenere in conto la sostenibilità degli operatori, garantendo però al contempo un gettito fiscale significativo. Parlando di sostenibilità s’intende che il mercato deve comunque rimanere competitivo per le piattaforme, al fine di evitare che queste optano per un mercato internazionale piuttosto che italiano: questa scelta non sarebbe neanche vantaggiosa per lo Stato che vedrebbe quindi ridurre significativamente le entrate.