La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Sardegna ha assolto l’ex sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi, e la giunta composta da Nicola Ennas, Silvia Mamusa, Bebo Casu, Giusy Chessa e Libero Lai, oltre a due funzionari comunali (Stefania Ziantoni e Giovanna Urrazza) dall’accusa di danno erariale legato alla concessione di un contributo straordinario di 8.000 euro all’associazione “Sorrisi” per l’organizzazione della seconda edizione del Festival Letterario del Monreale.
Secondo l’accusa, l’ex Giunta comunale avrebbe concesso il contributo senza rispettare i criteri di trasparenza e concorrenzialità previsti dall’art. 12 della legge n. 241/1990, che disciplina l’attribuzione di vantaggi economici. In particolare, l’amministrazione non avrebbe pubblicato un bando pubblico, limitandosi a stabilire criteri che favorivano implicitamente soggetti già coinvolti nell’organizzazione di eventi simili.
La difesa ha sostenuto che la procedura seguita era conforme al regolamento comunale, approvato nel 2016, che consente la concessione di contributi straordinari con delibera di Giunta. La Corte ha riconosciuto la correttezza dell’operato degli amministratori, sottolineando la regolarità della documentazione presentata e il positivo impatto dell’evento sul territorio. Inoltre, ha evidenziato che la rapidità della procedura era giustificata dalla necessità di impegnare le risorse prima della chiusura dell’esercizio finanziario.
“Sono soddisfatto di questa piena assoluzione per tutta la giunta e soprattutto per i funzionari comunali – afferma Carlo Tomasi, sindaco di San Gavino all’epoca dei fatti contestati – perché la stessa Procura ha riconosciuto la conformità dell’iniziativa finanziata ai fini istituzionali dell’ente locale, con particolare riferimento alla cura dello sviluppo della comunità locale e dunque il prevedibile positivo impatto del Festival Letterario del Monreale sullo sviluppo culturale ed economico del territorio, nonché il corretto adempimento degli obblighi di pubblicazione”.
Nella sentenza si legge infatti che l’iniziativa letteraria si è svolta regolarmente e che le spese dell’evento sono state adeguatamente documentate, anche a seguito di richieste di chiarimenti da parte degli uffici, sottolineando che lo svolgimento del Festival Letterario rientrava nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco Tomasi. Secondo il giudice, infatti, “la rapidità con la quale sono stati adottati tutti gli atti, dalla delibera di Giunta alla liquidazione dell’acconto, lungi dal costituire un sintomo di irregolarità, rivelano che l’intera struttura, nelle componenti amministrativa e burocratica, ha lavorato in sinergia per ottenere il risultato nell’interesse della popolazione”.
“Questa sentenza conferma la totale trasparenza del nostro operato come amministratori – conclude Carlo Tomasi – ma non solo, afferma nero su bianco che l’Amministrazione Tomasi ha lavorato con efficacia e in sinergia con gli uffici, con i quali c’è sempre stata una fattiva e proficua collaborazione”.
Di fronte all’inerzia che spesso contraddistingue l’attività degli enti locali che, pur avendo le risorse non riescono a spenderle, la il Giudice ha osservato che non può essere censurato il comportamento degli imputati, che ha portato un vantaggio per la comunità sangavinese, grazie all’impatto positivo sul tessuto culturale ed economico del paese.
“Sono orgoglioso – ha commentato a caldo Bebo Casu, assessore nella Giunta Tomasi finito sotto processo – di aver dato il mio contributo per la nascita e crescita del Festival del libro. La Corte dei Conti dice che l’ho e l’abbiamo fatto in modo corretto e per il bene della comunità. La cattiveria di alcuni (sotto falso nome), che volevano affossare gli amministratori ed il Festival, non ha trovato sponda nella Giustizia contabile. Oggi ho un animo più sereno, la mia coscienza lo era già”.
Le sue parole lasciano spazio a un piccolo giallo: la segnalazione alla Corte dei Conti sarebbe infatti pervenuta da un cittadino di San Gavino Monreale con nome e indirizzo inesistenti. La questione degli affidamenti diretti, spesso contestati alla precedente amministrazione sarà probabilmente oggetto di discussione nella prossima seduta del consiglio comunale, insieme al “costo” per le casse pubbliche del processo appena concluso.
La Corte dei Conti ha infatti ritenuto insussistente il danno erariale e ha disposto l’assoluzione piena di tutti gli imputati, liquidando in loro favore in parti uguali, e a carico del Comune di San Gavino Monreale, gli onorari difensivi quantificati in complessivi di 4.000 euro per le spese legali.