Il nuovo bando Home Care Premium 2025-2028, pubblicato dall’INPS, rappresenta un duro colpo per migliaia di famiglie sarde che si trovano quotidianamente ad affrontare il peso dell’assistenza ai propri cari non autosufficienti. L’eliminazione di servizi essenziali come l’assistenza domiciliare OSS, i servizi di sollievo per i caregiver, il trasporto assistito e l’accesso ai centri diurni non solo peggiora la qualità della vita di chi ha bisogno di aiuto, ma mette anche in grave difficoltà i Comuni, già alle prese con risorse limitate e un carico crescente di richieste di assistenza.
“Questa decisione è inaccettabile. Il nuovo bando scarica interamente sulle famiglie e sugli enti locali la responsabilità di garantire servizi fondamentali per le persone più fragili. In una regione come la Sardegna, dove l’indice di vecchiaia è tra i più alti d’Italia, il rischio è un aumento dell’isolamento sociale, del ricorso alle strutture sanitarie e dell’affaticamento dei caregiver familiari, che spesso sono anziani essi stessi”, dichiara il Consigliere Alberto Urpi.
Secondo i dati disponibili, l’80% dei beneficiari dell’attuale programma usufruisce delle prestazioni integrative ora cancellate. Senza un intervento immediato, molte famiglie si troveranno senza alternative concrete, e i Comuni – soprattutto quelli più piccoli e con minori risorse – non avranno la capacità di compensare la perdita di questi servizi.
“Non possiamo permettere che le politiche centrali smantellino un sistema che in questi anni ha garantito un supporto essenziale a migliaia di cittadini. Chiediamo all’INPS di rivedere immediatamente il bando e alla Regione Sardegna di attivare tutte le misure necessarie per colmare questo vuoto assistenziale, anche con un fondo integrativo straordinario. Non possiamo lasciare sole le famiglie in un momento così critico”, conclude Urpi.
La Regione Sardegna si deve fare portavoce delle istanze di cittadini, amministratori locali e operatori del settore affinché questa battaglia venga portata avanti in tutte le sedi istituzionali, inclusa la Conferenza Stato-Regioni. La tutela delle persone fragili non può essere sacrificata in nome di scelte meramente economiche.