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venerdì, 13 Giugno 2025

Quali sono gli errori da evitare quando si riapre la piscina a inizio estate?

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Prima di immergersi nella stagione estiva, è essenziale affrontare con attenzione la riapertura dell’impianto della propria piscina. Questo passaggio, spesso sottovalutato, è determinante per evitare guasti, sprechi e inconvenienti che potrebbero compromettere l’intera estate. Basta poco per ritrovarsi con acqua torbida, malfunzionamenti o trattamenti inefficaci: vediamo insieme i cinque errori principali da non commettere al momento della riapertura della propria piscina, specialmente se fuori terra.

1. Trascurare la pulizia iniziale della vasca

Il primo step è una pulizia approfondita della piscina. Si parte dal telo di copertura che, se non si disinfetta prima di toglierlo, può lasciar cadere detriti e batteri nell’acqua della vasca. Poi si passa alla pulizia metodica del fondo e delle pareti, tramite spazzole specifiche e aspirafango per rimuovere alghe e sedimenti. In questo modo, si ottiene già un’ottima base di partenza per la riapertura della piscina.

2. Non analizzare i parametri dell’acqua

Si passa poi alla verifica dello stato chimico dell’acqua, anche se all’apparenza può sembrare limpida. Un’acqua con un livello non equilibrato potrebbe compromettere l’efficacia del cloro, causare corrosione, incrostazioni o provocare irritazioni a pelle e occhi. Per evitare questi problemi, è indispensabile effettuare un test completo con appositi kit o strisce reattive. Di seguito, i valori ideali che l’acqua della piscina dovrebbe rispettare per garantire una balneazione sicura e una corretta manutenzione:

  • cloro (1 – 2 ppm)
  • pH (7,2 – 7,6)

Un pH troppo basso rende l’acqua acida, con il rischio di corrosione delle superfici metalliche e danneggiamento delle tubature. Al contrario, un pH troppo alto rende l’acqua alcalina, riducendo l’efficacia del cloro e favorendo la formazione di calcare.

3. Dosare male il cloro

Proprio perché è il disinfettante più usato nelle piscine, il cloro richiede particolare attenzione nei dosaggi. Spesso si commette l’errore di sottovalutarne la quantità necessaria, oppure, al contrario, di esagerare pensando di ottenere un’acqua più pulita. Entrambi gli approcci possono essere dannosi:

  • dosi insufficienti non assicurano una corretta disinfezione
  • un eccesso può causare irritazioni a pelle, occhi e mucose.

Per ripartire nel modo giusto, bisogna effettuare un trattamento shock iniziale, utile per eliminare residui organici, batteri e alghe eventualmente sopravvissuti all’invernaggio. È importante inoltre scegliere un cloro per piscine di qualità, disponibile in diverse formulazioni (granulare, liquido o in pastiglie) da dosare correttamente in base al volume della vasca e alle esigenze specifiche del tuo impianto.

4. Non eseguire il trattamento shock

Il trattamento shock è un passaggio fondamentale per ripristinare l’equilibrio chimico dell’acqua e rimuovere eventuali contaminanti che potrebbero compromettere la qualità dell’acqua della piscina. Tuttavia, molti proprietari tendono a trascurare questo trattamento o a farlo in modo scorretto. È importante applicare il cloro shock al tramonto, poiché i raggi solari potrebbero ridurne l’efficacia. Un altro errore comune è quello di disciogliere il cloro direttamente in piscina, rischiando di danneggiare il liner con la concentrazione di prodotti chimici sul fondo. La soluzione migliore è sciogliere il cloro in una bacinella d’acqua e poi aggiungerlo nello skimmer, garantendo una distribuzione uniforme e sicura.

5. Dimenticare la manutenzione del sistema di filtraggio

Il filtro è il cuore del sistema di depurazione: se non funziona correttamente, l’acqua non può rimanere pulita a lungo. È fondamentale verificare lo stato del filtro (a sabbia, a cartuccia o a diatomee) e procedere a una pulizia approfondita. Spesso, dopo mesi di inattività, i materiali filtranti sono intasati o deteriorati. Anche la pompa e le tubazioni vanno controllate per aggiustare eventuali perdite o malfunzionamenti che possono compromettere l’intero impianto. Ricordati infine di effettuare un controlavaggio (backwash) prima di rimettere il filtro in funzione.

6. Non effettuare la manutenzione continua

Molti pensano che, una volta completata la riapertura della piscina, basti un solo trattamento per mantenerla in buone condizioni per tutta la stagione. In realtà, la messa in funzione è solo l’inizio di un processo continuo. Per mantenere l’acqua cristallina e sicura, è indispensabile impostare un programma di manutenzione settimanale o, nei periodi di maggiore utilizzo, anche più frequente. Le operazioni fondamentali includono quelle di cui abbiamo parlato fino ad ora: controllo parametri di pH e cloro, pulizia fondo e pareti e svuotamento skimmer. Una buona manutenzione preventiva riduce la formazione di alghe, evita l’acqua torbida e limita il ricorso a trattamenti shock, preservando la qualità dell’impianto e la sicurezza di chi lo utilizza.

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