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San Gavino Monreale
lunedì, 16 Giugno 2025

Quisquilia sulla storia della costruzione della fonderia a San Gavino Monreale

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Breve excursus storico. Nel 1848 Giovanni Antonio Sanna, sassarese, fece il cosiddetto “affare del secolo”. Divenne il padre fondatore delle miniere di Montevecchio, che aprirono i battenti nel 1865. I minerali di Montevecchio, soprattutto la galena e la blenda, dovevano raggiungere Pertusola Sud (Crotone), in Calabria, dove esisteva una fonderia.

Per questo motivo si pensò di realizzare una ferrovia a scartamento ridotto che collegasse Montevecchio all’intersezione con le Ferrovie Reali Sarde (Porto Torres-Cagliari) a scartamento normale. Si rivelò conveniente realizzarla fino a San Gavino Monreale, piuttosto che a Pabillonis (anche se più vicina), perché San Gavino Monreale era orientato verso Cagliari, da cui era possibile raggiungere facilmente il porto, punto di partenza delle navi mercantili dirette a Pertusola Sud in Calabria.

In seguito, considerato l’elevato dispendio, soprattutto economico, dovuto al lungo tragitto, si prese la decisione di realizzare una fonderia direttamente vicino alle miniere di Montevecchio.

Secondo alcuni testi storici, San Gavino Monreale fu scelto come sede della fonderia per le seguenti ragioni:

  1. Per motivi strategici, legati al trasporto delle lavorazioni, sfruttando la presenza della stazione ferroviaria locale per l’invio dei prodotti finiti al porto di Cagliari, da dove potevano essere distribuiti ulteriormente.
  2. Perché la zona scelta era una zona paludosa, quindi non destinata all’agricoltura, che una volta bonificata avrebbe permesso la costruzione della fonderia senza sottrarre terreno fertile ai contadini.

Secondo altri testi storici, San Gavino Monreale fu scelto come sede della fonderia perché era già collegato con Montevecchio tramite la ferrovia a scartamento ridotto.

A questo punto, non da storico ma da tecnico industriale quale sono, aggiungo la mia:

La maggior parte delle fabbriche si realizzano in pianura:

  1. Perché facilita la loro costruzione: infatti, le pianure offrono terreni stabili e uniformi, riducendo i costi e i tempi di costruzione rispetto a terreni collinari o montuosi, dove sono necessari lavori di scavo, livellamento e fondazioni più complesse.
  2. Le aree pianeggianti offrono maggiore spazio per l’espansione delle fabbriche e delle aree industriali, qualora necessario.
  3. Perché le pianure offrono un terreno pianeggiante che facilita la costruzione di strade e ferrovie, per raggiungere le fabbriche con le materie prime in entrata e per distribuire i prodotti finiti in uscita.
  4. Inoltre, le pianure spesso sono ricche di risorse naturali, tra cui la più importante è l’acqua. (D’altronde, prima di costruire la fonderia, furono realizzati ben cinque pozzi artesiani, essendo l’acqua fondamentale per la fabbrica).

Ad avvalorare la mia tesi, si può osservare che le principali fabbriche italiane si trovano prevalentemente nella Pianura Padana.

Ecco perché si scelse San Gavino Monreale anziché lo stesso Montevecchio o lo stesso Guspini.

Questa è la mia “quisquilia”, che per me è molto di più di una semplice quisquilia.
La fonderia si rivelò, in definitiva, un importante centro economico per San Gavino Monreale e per la Sardegna in generale, contribuendo alla crescita del paese e dell’isola.

Lettera firmata

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