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martedì, 15 Luglio 2025

Il PSI attacca la Giunta regionale: “La legge elettorale torni in Consiglio, non si scrive con consulenze esterne”

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Il PSI, tramite la Segreteria Regionale Sardegna, prende posizione contro la scelta della Giunta regionale di affidare a consulenti esterni l’elaborazione della nuova legge elettorale. Una decisione che, secondo i Socialisti, rappresenta una “deresponsabilizzazione delle istituzioni” e uno svuotamento del ruolo del Consiglio regionale, definito “la vera casa della democrazia sarda”.

Con un duro comunicato diffuso oggi, il PSI critica il metodo adottato dalla Regione, che avrebbe destinato 300 mila euro per elaborare la riforma elettorale senza il necessario confronto politico e istituzionale. “Spostare il progetto fuori dal Consiglio regionale è come affidare la ristrutturazione della casa ai passanti, ignorando chi la abita e ne conosce ogni crepa”, si legge nel documento firmato dal Segretario Regionale Gianfranco Lecca.

Il PSI chiarisce di non essere contrario alla riforma in sé, ma denuncia l’esclusione del Consiglio regionale e degli attori della rappresentanza democratica dal percorso di elaborazione: “Le regole del gioco democratico non possono essere scritte altrove, da mani tecniche chiamate a sostituire il confronto”.

I Socialisti rilanciano la loro storica proposta: una legge elettorale proporzionale, con preferenze, che garantisca pluralismo, rappresentanza territoriale e pari opportunità. Netta l’opposizione a soglie di sbarramento punitive e a “scorciatoie tecnocratiche” che, secondo il PSI, allontanano ulteriormente i cittadini dalla politica in un momento già segnato da astensionismo e sfiducia.

“È dentro l’Aula che deve aprirsi la discussione, coinvolgendo partiti, sindacati, associazioni e cittadini: è lì che si costruisce legittimità e fiducia” – conclude il comunicato, rivendicando il ruolo centrale del Consiglio regionale nel processo democratico e riformatore.

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