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domenica, 16 Novembre 2025
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Assegno unico e caro vita, la UIL Sardegna lancia l’allarme: famiglie e lavoratori dell’Isola stanno pagando il prezzo più alto di politiche miopi e di mancati investimenti strutturali

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UIL Sardegna: “Assegno unico in calo, contratti senza risorse e stipendi più leggeri: servono investimenti subito”.

Il valore medio dell’Assegno Unico per i figli è sceso a 170 euro, il minimo storico. L’adeguamento all’inflazione fissato allo 0,8% per il 2025 è del tutto insufficiente rispetto all’aumento reale del costo della vita. Per le famiglie sarde – già colpite dall’insularità, dal caro trasporti e dalle bollette più care – questa riduzione significa meno sostegno alla genitorialità e un’ulteriore spinta al calo della natalità.

Anche i rinnovi contrattuali, sia nel pubblico che nel privato, restano ostaggio di risorse insufficienti. Gli aumenti prospettati non compensano le perdite salariali degli ultimi anni e rischiano di tradursi in incrementi solo sulla carta.
A questo si aggiunge la riforma fiscale nazionale 2025, che ha modificato il meccanismo del taglio al cuneo fiscale: prima lo sconto era più consistente e strutturale, direttamente visibile in busta paga, mentre oggi è stato sostituito da bonus e detrazioni ridotte. Il risultato è che i redditi medio-bassi hanno stipendi più leggeri e meno potere d’acquisto, in un contesto già segnato dal caro vita.

“Non possiamo accettare che lavoratrici, lavoratori e famiglie siano lasciati soli ad affrontare il caro vita e salari che non reggono l’inflazione – sottolinea Fulvia Murru, segretaria generale della UIL Sardegna – . Il taglio nazionale del cuneo fiscale è stato snaturato e oggi pesa negativamente sulle buste paga. Servono risorse vere per i contratti, un assegno unico adeguato al reale costo della vita e un fisco che restituisca potere d’acquisto ai redditi medio-bassi. Basta rinvii e misure tampone: è il momento di scelte coraggiose e investimenti strutturali. La Sardegna merita di più, e la UIL continuerà a battersi perché nessuno resti indietro”.

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