L’imprenditoria giovanile in Italia, soprattutto negli ultimi anni, sta diventando particolarmente dinamica. Tuttavia il sogno di aprire un’attività tutta propria si scontra con la dura realtà, che richiede inevitabilmente investimenti importanti che un giovane imprenditore difficilmente può sostenere.
Arrivano però buone notizie per i giovani imprenditori, soprattutto quelli meridionali, dal momento che il decreto attuativo ha finalmente reso effettiva la nuova misura Resto al Sud 2.0. Questo bando è pensato per i giovani under 35 che vogliono aprire un’attività tutta loro e che possono contare su un pacchetto di incentivi, che prevede un mix di voucher a fondo perduto e contributi sugli investimenti.
La grande novità è che, al di là degli aiuti economici, vengono forniti ulteriori servizi in termini di tutoraggio e formazione, dotando gli imprenditori di tutte le competenze, le nozioni e il know how per avviare una nuova attività da zero. Nello specifico è previsto un percorso di tutoraggio personalizzato, per un valore massimo di 5.000 euro, e una formazione dedicata, non obbligatoria, ma utile per ottenere maggiore punteggio in fase di valutazione del progetto.
Bisogna rispettare determinati requisiti per presentare domanda e, a parte il vincolo dell’età, è necessario soddisfare una di queste condizioni:
- essere disoccupati oppure inoccupati;
- essere inattivi, anche se non iscritti ai centri per l’impiego;
- essere beneficiari del programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori);
- essere in una condizione di vulnerabilità o marginalità sociale.
Per poter beneficiare delle risorse economiche messe a disposizione da Resto al Sud 2.0, bisogna aprire un’attività nelle regioni del Mezzogiorno, quindi Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Come anticipato le forme principali di finanziamento sono due. La prima è il voucher a fondo perduto fino a 40.000 euro, che può arrivare a 50.000 euro per progetti legati a beni e servizi green o innovativi. La seconda è il contributo sugli investimenti strutturati fino al 75% per investimenti fino a 120.000 euro, e fino al 70% per investimenti fino a 200.000 euro.
Tra le spese ammissibili rientrano l’acquisto di: macchinari, attrezzature e arredi; software, licenze e strumenti digitali; spese di marketing, branding e consulenze specialistiche; piccoli lavori edili necessari per l’attività. Non sono invece spese ammissibili: gli affitti, le bollette, gli stipendi per il personale o i costi legati alle consulenze legali e fiscali.
Per avere ulteriori informazioni invitiamo a consultare il sito verticalizzato restoalsudcontributi.it, dove approfondire maggiormente il discorso e, all’occorrenza, richiedere consulenza per capire come accedere al bando Resto al Sud 2025, come presentare la domanda e come individuare un progetto fattibile e potenzialmente vincente.
Il grande vantaggio di questo bando è che si tratta di finanziamenti a fondo perduto, quindi non sono prestiti da restituire. Tutto questo mette il giovane imprenditore in una posizione di maggiore serenità e tranquillità, con la possibilità di dedicarsi al proprio progetto senza la pressione di dover restituire denaro entro tempi stretti.






