Oggi, lunedì 29 settembre in Sardegna vanno in scena le elezioni provinciali nelle 8 province restaurate dalla Regione. Le elezioni non coinvolgono direttamente i cittadini, ma i sindaci e i consiglieri comunali del territorio, chiamati a rinnovare gli organi dell’ente. Nel Medio Campidano – a rappresentare i 28 comuni – ci saranno due candidati e tre liste a supporto.
A contendersi la presidenza ci sono infatti due sindaci. Da un lato Giuseppe De Fanti, primo cittadino di Guspini, sostenuto dal Partito Democratico e dal centrosinistra con la lista Provincia in Comune e dieci candidati: Maria Beatrice Muscas, Paolo Salis, Maura Boi, Gianluca Figus, Marco Maccioni, Nicoletta Onnis, Agostino Pilia, Dario Piras, Giacomo Porru ed Eliana Tatti. Dall’altro lato troviamo Italo Carrucciu, sindaco di Lunamatrona, che può contare sul sostegno di due liste: Medio Campidano protagonista (Anna Cara, Gioacchino Cocco, Simona Cogoni, Salvatore Floris, Giovanni Garau, Maria Gabriella Mallica, Simone Murtas, Nicola Orrù, Rosa Pintori ed Emilio Serra) e Sardegna 20Venti. Quest’ultima è espressione politica del sindaco di Sanluri Alberto Urpi, consigliere regionale e figura di riferimento del centrodestra nel territorio, che presenta come candidati: Matteo Collu, Stefano Cruccas, Andrea Lampis, Massimiliano Paderi, Daniela Pilloni, Toniella Anna Raccis, Luca Setzu e Pamela Tonin.
Tramontata l’ipotesi di una lista unica a testimonianza dell’unità del Medio Campidano, la sfida si gioca su due schieramenti distinti. Una volta eletti presidente e consiglieri provinciali, non ci sarà una distinzione tra maggioranza e opposizione: l’ente dovrà lavorare come organismo unitario, con l’obiettivo di ricostruire una Provincia che negli ultimi anni ha vissuto profonde trasformazioni istituzionali e che ora punta a salvaguardare la rappresentanza dei centri minori insieme a quella dei comuni più popolosi.
I cittadini saranno spettatori passivi di questa nuova distribuzione di cariche e non saranno chiamati al voto. Si tratta infatti di elezioni di secondo livello, introdotte con la riforma Delrio del 2014: non votano più i cittadini ma soltanto gli amministratori locali.
Le nuove Province sarde (Medio Campidano, Gallura Nord-Est Sardegna, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Sulcis Iglesiente, insieme alle due città metropolitane di Cagliari e Sassari) svolgeranno un ruolo di coordinamento e supporto per i Comuni del territorio, con competenze che spaziano dalla pianificazione urbanistica e ambientale alla gestione dei trasporti e delle strade provinciali. Questi enti intermedi saranno responsabili della programmazione della rete scolastica e della manutenzione degli edifici scolastici superiori, oltre che della raccolta ed elaborazione di dati a servizio degli enti locali. Tra le funzioni rientrano anche la promozione delle pari opportunità e il contrasto alle discriminazioni in ambito lavorativo. Inoltre, d’intesa con i Comuni, possono svolgere attività di stazione appaltante, predisposizione di bandi di gara, monitoraggio dei contratti di servizio e organizzazione di concorsi pubblici.
La partita nel Medio Campidano è dunque aperta, con l’incognita dei pesi elettorali dei diversi Comuni e con un unico obiettivo condiviso: dopo anni di commissariato, ridare rappresentanza politica e prospettive a un territorio che attende risposte in termini di servizi, infrastrutture e sviluppo locale.






