Prosegue con entusiasmo il viaggio di “In Sardegna… con Matteo”, un cammino inclusivo e solidale partito mercoledì 8 ottobre da Terralba e che si concluderà il 14 ottobre a Porto Flavia. Un percorso che unisce spiritualità, natura e solidarietà, attraversando i sentieri del Cammino di Nostra Signora di Bonaria e del Cammino Minerario di Santa Barbara, con tappe che toccano Arbus, Guspini e Montevecchio.
L’iniziativa nasce da un’idea di Federica Laneri, professionista del turismo e naturopata, che con grande generosità ha voluto “donare” questo progetto, trasformandolo in un’esperienza dal forte valore inclusivo, ambientale e umano. Una settimana per conoscere la Sardegna più autentica, ma anche per condividere esperienze di vita e riflessioni sulla diversità e sulla solidarietà.
Protagonista del cammino è Matteo Gamerro, 46 anni, ingegnere affetto da sclerosi multipla, che comunica attraverso un puntatore oculare. Matteo affronta il viaggio grazie all’aiuto di un gruppo di volontari, gli “angeli custodi”, che lo accompagnano trasportandolo su una joelette, una speciale carrozzina da fuori-strada che consente alle persone con disabilità di partecipare ad escursioni e percorsi anche complessi.
Nella tappa di ieri, che ha portato il gruppo da Portu Maga a Piscinas, l’esperienza ha assunto un significato ancora più profondo grazie alla partecipazione di studenti stranieri dell’associazione Intercultura, provenienti da diversi Paesi del mondo: Inging (Thailandia), Saya (Giappone), Wabio (Brasile), Angus (Hong Kong), Keisha (Indonesia), Lihn (Vietnam) e Maite (Cile).
A supportarli durante la giornata anche due volontari speciali, Roberta Porcella di San Gavino Monreale e Massimo Serra di Villacidro, che con entusiasmo e dedizione hanno contribuito al successo di una tappa segnata dall’energia del gruppo e dal valore umano dell’esperienza condivisa.
Come ha ricordato l’organizzazione, l’attività di ieri «ha consentito di accompagnare Matteo da Portu Maga a Piscinas: non solo la scoperta del territorio, ma anche la scoperta della diversità e la solidarietà».
Il “cammino” diventa così simbolo di inclusione, forza e speranza, capace di unire persone diverse in un unico obiettivo: dimostrare che insieme ogni traguardo è possibile.











