I volontari, pronti a grandi sfide ma anche a testimoniare ogni giorno la bellezza della solidarietà e del dono di sé, saranno i protagonisti del Giubileo diocesano del Mondo del Volontariato che si terrà ad Ales, il 18 ottobre. Le associazioni del territorio sono invitate a vivere un momento di riflessione, di preghiera e di ringraziamento.
“Il mondo del volontariato è una preziosa risorsa per il nostro territorio”, afferma il direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba e dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, “è una grande ricchezza in termini di solidarietà, prossimità, soccorso, promozione umana, collaborazione, costruzione del bene comune. I volontari sono sempre in prima linea in tutti gli ambiti: dalla cultura all’attenzione alle persone disabili, dallo sport all’attenzione alla natura, dal pronto intervento alla musica. E in tutto c’è sempre un di più di umanità e sensibilità che è il valore aggiunto di ogni realtà che viviamo nelle nostre comunità e nel nostro territorio: al di là della fede, forse non sempre condivisa da tutti, ci accomuna tutti la passione per l’umanità, per la comunità e per la vita sociale”.
Oggi sono attive oggi ben 400 mila associazioni di volontariato in Italia che molto spesso svolgono una funzione di supplenza rispetto ai compiti delle strutture pubbliche. Siamo però di fronte a numerose sfide da affrontare che non possono essere rimandate. Se ne parlerà con il giornalista Stefano Arduini, direttore responsabile di Vita, la piattaforma al servizio del Terzo settore, dell’innovazione sociale e dell’attivismo civico (alle 10 nel Teatro San Lugi ad Ales). Seguirà, alle 11,30, la Santa Messa in Cattedrale presieduta dal vescovo di Ales-Terralba Mons. Roberto Carboni.
Sarà una giornata importante per dire grazie a chi ogni giorno si impegna per costruire speranza, comunità e umanità.
“Papa Francesco – conclude don Statzu – indicendo il Giubileo per questo anno 2025 ha scritto: “L’apostolo Paolo invita ad essere ‘lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera’ (Rm 12,12). Sì, abbiamo bisogno di ‘abbondare nella speranza’ (cfr. Rm 15,13) per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta; perché ognuno sia in grado di donare anche solo un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito, sapendo che, nello Spirito di Gesù, ciò può diventare per chi lo riceve un seme fecondo di speranza”.







