In questi giorni a San Gavino Monreale stanno arrivando gli avvisi per il pagamento della Tassa Rifiuti (TARI) 2025, inviati dal Servizio Tributi comunale tramite posta elettronica certificata e, entro fine ottobre, anche in formato cartaceo. Si tratta del tributo destinato alla copertura dei costi per la gestione del servizio di raccolta differenziata, calcolato sulla base del Piano economico finanziario approvato dal Consiglio comunale il 23 aprile 2024.
Gli avvisi includono non solo gli importi dovuti per l’anno in corso ma anche la situazione dei pagamenti arretrati degli ultimi due anni, in conformità con la delibera ARERA n. 444/2019. Tra le novità di quest’anno figurano tre nuove componenti perequative introdotte a livello nazionale dall’Autorità di regolazione: una per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e raccolti, una per gli eventi eccezionali e calamitosi, e una terza per coprire i costi del cosiddetto “Bonus rifiuti”.
Le modalità di pagamento restano invariate, con possibilità di versare in un’unica soluzione o in tre rate, a partire dal 31 ottobre 2025. Ma mentre gli uffici comunali ricordano l’obbligo del tributo e le nuove componenti normative, cresce il malcontento tra i cittadini, che denunciano rincari (anche se l’Amministrazione nega: secondo le tabelle del Comune le cartelle dovrebbero essere più basse rispetto allo scorso anno) e disservizi cronici nel sistema di raccolta. I commenti sui social non lasciano spazio a dubbi: «Paghiamo per non ricevere un servizio, è una vergogna», scrive un contribuente esasperato. Un’altra cittadina aggiunge: «Paghiamo molto di più e abbiamo sempre meno servizi. La plastica e il cartone restano a casa per due settimane, le campagne sono piene di immondizia».
A molti residenti non è sfuggita la difficoltà nel conferire rifiuti ingombranti o speciali. «Io ho materassi da smaltire e mi hanno detto che se va bene a dicembre li ritireranno. Oggi mi è arrivata la Tari, ma non so se pagarla o portare i rifiuti direttamente in Comune», lamenta un altro cittadino.
E mentre da mesi infuria la polemica nelle piazze e sui social, rinvigorita dall’arrivo delle cartelle TARI nelle cassette delle lettere dei cittadini, la discussione si accende anche a livello politico e amministrativo.
L’ex assessore all’Ambiente Libero Lai è intervenuto sul tema, evidenziando la gravità della situazione: «Cassoni dell’ecocentro pieni, non si possono smaltire tessili, inerti o legno. Le prenotazioni per gli ingombranti sono disponibili da gennaio in poi. Si paga un servizio che non viene garantito, e questo dovrebbe essere il vero problema da affrontare».
Duro anche il commento della consigliera di minoranza Angela Canargiu, che accusa la giunta comunale di immobilismo: «Si chiama amministrare con competenza e capacità, mettendo al centro il cittadino. Nonostante le nostre interrogazioni e mozioni, dopo quasi un anno e mezzo registriamo un nulla di fatto: i problemi restano e i cittadini continuano a pagare per un disservizio continuo».
I cittadini chiedono dunque che il Comune intervenga per migliorare la gestione dei rifiuti, anche se durante gli incontri precedenti e le interlocuzioni, il messaggio pervenuto dal Municipio è stato sempre lo stesso: l’appalto sarebbe stato ereditato dalla precedente amministrazione e una modifica migliorativa al servizio comporterebbe costi ancora più elevati. Non di certo una prospettiva rosea, per i cittadini sangavinesi e per quelli dell’Unione dei Comuni “Terre del Campidano” (perché, va ricordato, l’appalto con Formula Ambiente è stato sottoscritto dai comuni di Pabillonis, Samassi, San Gavino Monreale, Sardara, Serramanna, Serrenti).
Alla luce di queste considerazioni, la TARI 2025 rischia di trasformarsi in un nuovo caso di scontro tra amministrazioni e cittadini, sempre più esasperati da una tassazione che cresce rapidamente senza un pari incremento di stipendi e pensioni.






