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domenica, 9 Novembre 2025
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Cgil e Flc contro il taglio di nove autonomie scolastiche: “La Giunta difenda la scuola sarda e la sua specificità”

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“La Giunta regionale dovrebbe assumersi la responsabilità politica di non procedere con il taglio di nove Autonomie scolastiche, facendo valere la specificità della Sardegna e preservandola da logiche meramente ragionieristica che minano ulteriormente il nostro sistema scolastico”: è l’appello di Cgil e Flc Cgil regionali in riferimento all’ipotesi contenuta nella bozza di “Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa” per l’anno scolastico 2026/2027.

“Siamo nettamente contrari alla proposta di dimensionamento avanzata dalla Giunta” ha spiegato il sindacato annunciando sin da ora d’esser pronto a mobilitarsi, al fianco di tutto il personale della scuola, delle famiglie e degli enti locali, per difendere il futuro dell’istruzione pubblica nell’Isola. “Stupisce – aggiunge la Cgil insieme alla Flc – che questa Giunta voglia procedere, nonostante l’azione di altre Regioni impegnate nel chiedere deroghe, con una azione che si configura come l’ennesima esecuzione di tagli lineari imposti dal Governo nazionale, senza tener in considerazione le specificità e l’isolamento che caratterizzano intere aree della nostra regione”. Per la Cgil e la Flc rafforzare la scuola pubblica significa investire con visione e coraggio su tutte le realtà scolastiche, a partire da quelle che operano nelle aree più fragili e svantaggiate, dove l’istruzione è spesso unico presidio di equità, futuro e riscatto.

La bozza proposta dalla Giunta prevede invece, in ottemperanza al Decreto interministeriale 124 del 30 giugno scorso, una riduzione drastica di nove Autonomie scolastiche che porta il numero complessivo da 232 a 223: “Un taglio netto – denunciano Cgil e Flc – l’ennesimo attacco alla scuola pubblica sarda che, se attuato, renderà impossibile una gestione efficace e vicina agli studenti, al personale e alle famiglie, peggiorando la qualità dell’offerta formativa e aumentando le difficoltà per chi vive nelle aree interne”.

Non convince il sindacato nemmeno la promessa di apposite risorse finanziarie regionali da destinare alle scuole accorpate, che appare come “un tentativo di addolcire una pillola amarissima che penalizza il sistema educativo della Sardegna”.

Oltretutto, sulle stesse posizioni del sindacato si sono espresse la maggior parte delle conferenze provinciali che, invitate dalle stesse linee guida a proporre almeno un accorpamento, hanno espresso totale contrarietà certificando l’impossibilità di effettuare ulteriori tagli senza compromettere il diritto allo studio.

Per queste ragioni il sindacato chiede la modifica della bozza e una forte e autorevole presa di posizione da parte della Giunta: “Difenda l’autonomia e le specificità della scuola sarda assumendosi la responsabilità politica di non procedere con gli accorpamenti: ogni scelta che non sia la piena salvaguardia delle attuali autonomie equivale a rinunciare al proprio ruolo di tutela del territorio e delle peculiarità legate anche alla condizione di insularità”.

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