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Carnevale: dalla Sartiglia alla kermesse tempiese, in Sardegna all’insegna della tradizione

Carnevale
Carnevale

A Santu Lussurgiu si corre Sa carrela ‘e nanti, una corsa sfrenata nella via principale del paese, ‘sa carrela’ appunto, dove i cavalieri, singolarmente o in coppia, imboccano al galoppo la stretta via per dimostrare abilità e coraggio a cavallo, mentre a Ghilarza carnavale è festeggiato con ‘Sa cursa a sa pudda’, la corsa alla gallina, che consiste nel centrare correndo, a cavallo al galoppo sfrenato, una gallina (di pezza) appesa ad un nastro al centro della strada.

In Gallura, ad Olbia, il carnevale è organizzato quest’anno in forma low cost a causa della crisi, ma i carri sfileranno ugualmente per le vie della citta’, cosi’ come a Tempio Pausania, dove il carro di Re Giorgio, la promessa sposa Mannena, gli Ambasciatori , accompagnati dagli 11 carri allegorici, dai gruppi ospiti e, per la prima volta, da due gruppi di majorettes autoctone, sfileranno per il centro della citta’.

A Cagliari su ‘Cancioffali‘ (il carciofaio) un tiranno, o meglio l’idealizzazione dei tiranni che i cagliaritani mandarono al rogo, sfilerà per le vie della città accompagnato dalla ‘ratantina

‘, un ritornello scandito dal suono dei temburini, fino al luogo del processo. Sarà difeso dall’avvocato “Carrabusu” (carro a buoi), che farà il possibile davanti alla giuria, ma alla fine, “com’è giusto che sia per i tiranni“, il re finirà sul rogo. Carnevale in salse diverse quindi in Sardegna, da quelli dissacranti e moderni di Olbia, Tempio e Cagliari, ma anche Iglesias e San Gavino, a quelli tradizionali, di Oristano e della Barbagia, sicuramente più carichi di fascino e storia, che anche quest’anno allieteranno, a suon di vernaccia, novelli e frittelle, la domenica ed il martedì grasso per la gioia degli appassionati.

Fonte: Adnkronos

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