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lunedì, 29 Aprile 2024

Intervista a Valentino Meloni, un leghista a San Gavino Monreale

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Con l’avvento del nuovo governo, la Lega ha aumentato esponenzialmente il proprio consenso e l’azione incisiva di Matteo Salvini ha attirato decisamente nuovi elettori anche a San Gavino Monreale con la nascita, qualche anno fa, di un gruppo coeso che abbiamo visto presente nel territorio con diverse iniziative di natura popolare.

Alle ultime elezioni questa forza politica ha raggiunto a livello locale quasi 500 voti e si sta preparando per un 2019 denso di campagne elettorali (per le elezioni Regionali, Comunali ed Europee). Il coordinatore Valentino Meloni racconta così la nascita del gruppo e il lavoro compiuto finora.

Intervista a Valentino Meloni, un leghista a San Gavino Monreale
Intervista a Valentino Meloni, un leghista a San Gavino Monreale

Quando nasce la Lega a San Gavino?
Nasce in modo ufficiale con l’arrivo di Matteo Salvini in Sardegna e con l’apertura della sede di Cagliari nel 2016. Era già presente “Noi con Salvini”, con gruppi sparuti in giro per tutta la Sardegna. Salvini è stato un rivoluzionario già all’interno della Lega, ha cambiato la politica della Lega Nord indipendentista e legata agli interessi della Padania, e l’ha fatta diventare un movimento nazionale. Ha così esteso il concetto di indipendenza e di federalismo a tutte le Regioni.

Chi ne fa parte a livello locale?
Io sono stato il primo tesserato nel nostro territorio, ed ho fondato per mio conto un gruppo di tesserati con la delega di Matteo Salvini per aprire un circolo ed una sede. A San Gavino abbiamo aperto la seconda sede regionale tre anni fa, quando ho cominciato il percorso con la Lega. Sono riuscito a raggiungere un cospicuo numero di tesserati nel circondario, aprire un circolo a Villacidro e a creare gruppi di “Noi con Salvini” in tutto il territorio con un successo sempre crescente. All’inizio non è stato semplice presentarci come Lega a causa di una campagna diffamatoria nei nostri confronti e di Matteo Salvini, secondo cui parlava male dei sardi – cosa che poi si è rivelata falsa al cento per cento. La gente ha capito che Salvini faceva gli interessi del popolo, di quelli che vengono dal basso e che sono tutti nella stessa situazione, sia al nord che al sud.

Ti ha stupito l’exploit recente della Lega?
Avevo messo tutto in preventivo. Stiamo uscendo da sei anni di commissariamento del voto popolare e del governo italiano. In questi sei anni non si sono sentite voci di protesta verso questi governi sia a livello regionale che nazionale. Per cui chi doveva tenersi caro il popolo per consentire l’accesso alla democrazia, non l’ha fatto. L’ha fatto solo la Lega di Matteo Salvini. E quindi ha fagocitato un elettorato ben più largo di quello che si vede, perché non ha solo preso voti a destra ma anche a sinistra su temi che la sinistra ha dimenticato come il lavoro e il welfare. La Lega prende i voti degli operai, storicamente elettori di sinistra. Ci occupiamo di difendere diritti sociali e civili.

A San Gavino che tipo di risposta hai avuto modo di ricevere sia durante la campagna elettorale verso il 4 marzo che nelle settimane seguenti?
La risposta è stata molto positiva. La Lega risponde a istanze molto generalizzate: quando abbiamo fatto la raccolta firme contro lo Ius Soli, nella nostra sede si sono riversate tante persone di sinistra per sostenerci e questo mi ha veramente sorpreso, anche perché si trattava di persone che hanno sempre sostenuto il PD. Mi è parso che i sangavinesi avessero voglia di tornare ad esprimersi, che ci fosse una cappa che opprimeva i sangavinesi nel dare le proprie opinioni politiche. La Lega ha riportato libertà di parola e di pensiero in questo paese.

Il sindaco in una recente intervista aveva dichiarato che i voti raggiunti dalla Lega alle scorse elezioni erano dovuti all’accordo con il Psd’Az. Sei d’accordo?
In questo momento posso dire con certezza che il Partito Sardo D’Azione a San Gavino non si è manifestato. Almeno non in modo palese. Non con noi della Lega e nemmeno coi loro concittadini. I voti che avete visto sono della Lega e di Matteo Salvini. I voti ci sono perché la gente ha visto che Salvini risponde alle istanze popolari. Quali sono i problemi del nostro paese? La disoccupazione, il problema di mandare i nostri figli all’asilo perché costa troppo – gli asili sono gratuiti solo per i figli dei dipendenti pubblici e noi invece vogliamo darlo alle famiglie e ai lavoratori, la competizione impari tra i commercianti locali e i supermercati delle grandi multinazionali. Questo è il voto alla Lega dei sangavinesi. Mentre magari il PD pensa solo a dare alloggio agli immigrati che vengono qui. La gente ha visto nella Lega la giusta via.

Esiste un problema migranti a San Gavino? Se foste voi alla guida del comune, cosa fareste?
Sì, esiste. Intanto vengono a San Gavino non solo dei ragazzi che sembrano tranquilli (anche se ci sono stati degli episodi). Come rappresentante della Lega ho ricevuto tante telefonate di ragazze che hanno subito delle molestie all’uscita da un supermercato o mentre scendevano dal treno alla stazione. Abbiamo delle segnalazioni di ragazze africane che si prostituiscono nel nostro paese nella zona della nuova stazione. Quindi il problema c’è. Dunque noi della Lega diciamo no al progetto Sprar, non ci piace l’idea di “spalmare” gli esseri umani, riteniamo che abbiano diritto al loro sviluppo in base alle loro individualità a casa loro e non deportati come bestiame in strutture di studio o di accoglienza. Chi ha diritto all’asilo verrà accolto nel nostro paese come un nostro fratello, chi non avrà diritto torni per favore a casa sua.

Vista la formazione del governo, il modello è replicabile a livello regionale e locale?
Si sta lavorando su molti tavoli, ci sarà tempo per discutere e per le Regionali sapremo meglio dopo l’estate. Di certo c’è gente che è pronta a saltare sul nostro carro per portare tot di voti giusto per avere una candidatura facile. Con noi questo discorso non funziona. Non si fa alcun scambismo elettorale, si va per meriti, chi merita prende. Coi 5 Stelle c’è una grande discontinuità: nel 2013 in paese presero 1700 voti ma poi alle comunali non fanno la lista. Quindi questo comparire e scomparire ci lascia un po’ perplessi, dobbiamo capire se questo vapore acqueo diventa qualcosa di più denso. È vero che molti militanti della Lega e dei 5 Stelle abbiano chiesto una replica del contratto di governo anche qua da noi, è vero che servono facce nuove e energie nuove. Il nostro paese è stato governato sempre dalle stesse persone che si mescolano senza una identità definita dentro liste civiche. Sento nell’aria che la gente è stufa di questo e prenderebbe di buon grado una novità.

Qual è il vostro parere su questa amministrazione?
San Gavino è una città che non smette di spopolarsi. Se ci fosse stato un piano d’azione di questa giunta, si sarebbe già visto. Quanto fatto dagli attuali amministratori non è diverso da quanto abbiamo visto nelle scorse legislature: cambiano gli uomini ma non la sostanza. C’è uno stallo chiaro, a livello sociale la popolazione è disgregata e te lo fa capire come ad ogni tornata elettorale si presentino cinque liste. Le persone che incontro per strada mi dicono che sembra questa giunta nemmeno ci sia e che un commissario prefettizio farebbe addirittura meglio. Penso che amministrare un paese sia molto difficile, ma diventa ancora più difficile quando non si ha il coraggio di fare delle scelte politiche decise e precise. San Gavino deve essere liberata da una cappa di oppressione intellettuale, deve liberare le energie dei suoi abitanti e non ci devono essere situazioni di ristagno clientelare. Penso che nel mio paese si debba lavorare per merito, che debba essere una cittadina più sicura, che ci debba essere una situazione igienica migliore e meno droga. Dove la Città dei Giovani debba funzionare per gli obiettivi per cui è stata costruita, sono stati spesi 120 mila euro ma ancora oggi non vediamo dei risultati. Abbiamo un anfiteatro in disuso e non c’è alcuna idea di come farlo funzionare, ci vogliono delle competenze. Dobbiamo aiutare chi a San Gavino voglia fare impresa, le famiglie in difficoltà.

Simone Spada

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