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lunedì, 29 Aprile 2024

Sabato 14 e domenica 15 dicembre, a Villamar e a Sardara si intrecciano storie di magie, immaginazione e arte visiva

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Eventi e manifestazioni

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Il teatro e l’arte restituiscono la semplicità delle storie: sabato 14 dicembre a Villamar e domenica 15 dicembre a Sardara nuovo appuntamento con La Rete dei Castelli della Sardegna. Tre appuntamenti, tre racconti diversi che restituiranno il piacere della lettura, dell’ascolto e della creatività visiva. 

La semplicità è la principale condizione della bellezza morale e fondamentale espressione verso l’altra gente nel sorriso, nella tenerezza. Per coltivare la semplicità bisogna però andare controcorrente e dare libero sfogo agli intrecci, alle storie. Così sabato 14 dicembre a Villamar e domenica 15 dicembre a Sardara, il nuovo appuntamento de La Rete dei Castelli della Sardegna regalerà un altro modo per abbracciare la familiarità delle storie attraverso presentazioni letterarie e spettacoli teatrali, dove la lettura, l’ascolto e la creatività visiva saranno valore essenziale di riflessione.

GLI APPUNTAMENTI

Villamar

Presentazione del libro “Espiazioni Collettive” (ed. Arkadia) di Ilario Carta (Casa Maiorchina, ore 16.00)

Ilario Carta vive a Iglesias, è laureato in materie letterarie e lavora per la Regione Sardegna. Appassionato di storia contemporanea e letteratura, da oltre una decina di anni si dedica alla scrittura. I giardini di Leverkusen (2015) è stato il suo fortunato romanzo di esordio, arrivato a tre ristampe e vincitore del Premio Osilo 2015. Nel 2017 ha pubblicato Lo scorpione nello stomaco, in cui prende di mira in modo irriverente la politica attuale. Ora è ritornato nelle librerie con Espiazioni Collettive, ispirato ad un fatto di cronaca nera avvenuto nel secolo scorso in Sardegna.

Il Romanzo.

Marco Migali si ritrova a dover studiare – incaricato dall’università per cui lavora – un fatto di sangue accaduto negli anni Trenta nella piccola comunità in cui è nato suo padre, con il quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Rientrato in Sardegna per portare avanti le ricerche sul caso, il protagonista cercherà di ricostruire le fila di quegli eventi delittuosi che, per certi versi, lo toccano da vicino. Scavando nel passato, tra atti processuali, reticenze e mezze verità, scoprirà che non tutto è stato raccontato, e che lo scenario fino a quel momento immaginato è ben diverso, ancora più assurdo. In quella fatidica notte di tanti decenni prima – in cui furono barbaramente assassinate otto persone, compresi donne e bambini – tutti, nessuno escluso, hanno avuto la loro parte in una tragedia corale che il tempo non è riuscito a cancellare totalmente.

La compagnia Teatro del Sottosuolo presenta lo spettacolo “HOPE! HOPE! HOPLA’! (Piazza San Pietro, ore 17.00)

Il duo di clown “I Nipoti di Bernardone” si riconfrontano ancora un volta con la semplicità: quella semplicità piena di speranza che porta stupore e meraviglia, che fa sorridere l’anima ed il corpo e li rende leggeri, li fa viaggiare in quella terra dove l’immaginazione e le piccole magie sono realtà. E la sorpresa è data da un cappello che sembra volare, da una giostra di fuoco, dalla velocità di un numero acrobatico che l’occhio non può svelare, dalla poesia racchiusa in un gesto, dalla risata che scoppia incontrollata per un’azione improvvisa dell’uno o un’espressione dell’altro.La musica fa da contrappunto sonoro, sottolineando e raccontando le emozioni e gli scambi tra i due clown giocolieri, la loro relazione scenica che si gioca tra conflitti,sorprese e soluzioni. Conquistando tutti i bambini e facendo diventare gli adulti un po’ bambini, Piumino e Putipù restituiscono il valore della semplicità alla cultura teatrale, e ci ricordano che di questa semplicità l’arte, e anche il mondo, hanno più che mai bisogno.

Sardara

– “Duennas”: storie di una donna tra magia e musica (Cineteatro Comunale, ore 20.00)

Tratto dal romanzo “Addia” di Paola Alcioni e Maria Pala, vincitrice nel 2008 del premio Deledda, viaggio di una donna contemporanea alla ricerca delle radici della sua identità. Segue le tracce della vita di una isolana del 1500, rievoca il contesto storico dell’opera. La protagonista è “Maista de partu”, “bruxia”, “accabadora”, colei che aiuta ad entrare e uscire dalla vita. Per questo è accusata di stregoneria. Interventi di arte visiva di Batash, regia e interpretazione di Maria Virginia Siriu e musiche dal vivo eseguite da Gavino Murgia.

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