Il
teatro e l’arte restituiscono la semplicità delle storie: sabato 14
dicembre a Villamar e domenica 15 dicembre a Sardara nuovo appuntamento
con La Rete dei Castelli della Sardegna. Tre appuntamenti, tre racconti
diversi che restituiranno il piacere della lettura, dell’ascolto e della
creatività visiva.
La semplicità è la principale condizione della bellezza morale e fondamentale espressione verso l’altra gente nel sorriso, nella tenerezza. Per coltivare la semplicità bisogna però andare controcorrente e dare libero sfogo agli intrecci, alle storie. Così sabato 14 dicembre a Villamar e domenica 15 dicembre a Sardara, il nuovo appuntamento de La Rete dei Castelli della Sardegna regalerà un altro modo per abbracciare la familiarità delle storie attraverso presentazioni letterarie e spettacoli teatrali, dove la lettura, l’ascolto e la creatività visiva saranno valore essenziale di riflessione.
GLI APPUNTAMENTI
Villamar
Presentazione del libro “Espiazioni Collettive” (ed. Arkadia) di Ilario Carta (Casa Maiorchina, ore 16.00)
Ilario
Carta vive a Iglesias, è laureato in materie letterarie e lavora per la
Regione Sardegna. Appassionato di storia contemporanea e letteratura,
da oltre una decina di anni si dedica alla scrittura. I giardini di Leverkusen
(2015) è stato il suo fortunato romanzo di esordio, arrivato a tre
ristampe e vincitore del Premio Osilo 2015. Nel 2017 ha pubblicato Lo scorpione nello stomaco, in cui prende di mira in modo irriverente la politica attuale. Ora è ritornato nelle librerie con Espiazioni Collettive, ispirato ad un fatto di cronaca nera avvenuto nel secolo scorso in Sardegna.
Il Romanzo.
Marco
Migali si ritrova a dover studiare – incaricato dall’università per cui
lavora – un fatto di sangue accaduto negli anni Trenta nella piccola
comunità in cui è nato suo padre, con il quale ha sempre avuto un
rapporto conflittuale. Rientrato in Sardegna per portare avanti le
ricerche sul caso, il protagonista cercherà di ricostruire le fila di
quegli eventi delittuosi che, per certi versi, lo toccano da vicino.
Scavando nel passato, tra atti processuali, reticenze e mezze verità,
scoprirà che non tutto è stato raccontato, e che lo scenario fino a quel
momento immaginato è ben diverso, ancora più assurdo. In quella
fatidica notte di tanti decenni prima – in cui furono barbaramente
assassinate otto persone, compresi donne e bambini – tutti, nessuno
escluso, hanno avuto la loro parte in una tragedia corale che il tempo
non è riuscito a cancellare totalmente.
– La compagnia Teatro del Sottosuolo presenta lo spettacolo “HOPE! HOPE! HOPLA’! (Piazza San Pietro, ore 17.00)
Il duo di clown “I Nipoti di Bernardone” si riconfrontano ancora un
volta con la semplicità: quella semplicità piena di speranza che porta
stupore e meraviglia, che fa sorridere l’anima ed il corpo e li rende
leggeri, li fa viaggiare in quella terra dove l’immaginazione e le
piccole magie sono realtà. E la sorpresa è data da un cappello che
sembra volare, da una giostra di fuoco, dalla velocità di un numero
acrobatico che l’occhio non può svelare, dalla poesia racchiusa in un
gesto, dalla risata che scoppia incontrollata per un’azione improvvisa
dell’uno o un’espressione dell’altro.La musica fa da contrappunto
sonoro, sottolineando e raccontando le emozioni e gli scambi tra i due
clown giocolieri, la loro relazione scenica che si gioca tra
conflitti,sorprese e soluzioni. Conquistando tutti i bambini e facendo
diventare gli adulti un po’ bambini, Piumino e Putipù restituiscono il
valore della semplicità alla cultura teatrale, e ci ricordano che di
questa semplicità l’arte, e anche il mondo, hanno più che mai bisogno.
Sardara
– “Duennas”: storie di una donna tra magia e musica (Cineteatro Comunale, ore 20.00)
Tratto dal romanzo “Addia” di Paola Alcioni e Maria Pala, vincitrice nel
2008 del premio Deledda, viaggio di una donna contemporanea alla
ricerca delle radici della sua identità. Segue le tracce della vita di
una isolana del 1500, rievoca il contesto storico dell’opera. La
protagonista è “Maista de partu”, “bruxia”, “accabadora”, colei che
aiuta ad entrare e uscire dalla vita. Per questo è accusata di
stregoneria. Interventi di arte visiva di Batash, regia e
interpretazione di Maria Virginia Siriu e musiche dal vivo eseguite da
Gavino Murgia.