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giovedì, 2 Maggio 2024

Regione, dietrofront sul rischio estinzione dei ricci: “Riapertura della pesca a tempo indeterminato”

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Che qualcosa andasse corretto, nella pesca ai ricci di mare, era abbastanza evidente da tempo: da diversi anni è in vigore il divieto di pescarli, venderli e consumarli fra maggio e giugno. Ma dal 2022 c’era stata una stretta ulteriore con il divieto di pesca nei mari della Sardegna fino al 2025: scelta che sembra essere stata accantonata dalla Giunta Regionale nelle ultime ore.

“Sono favorevolmente convinta che la pesca dei ricci si possa fare tutto l’anno – ha detto l’Assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta al termine della riunione con il Comitato Pesca – Intendo ribadire e affermare la mia piena convinzione sulla necessità di rivedere la norma Regionale sul blocco della pesca del riccio di mare in Sardegna. Anche nel corso della riunione col Comitato Pesca, ho espresso la volontà di venire incontro alle esigenze dei nostri pescatori che si ritrovano inevitabilmente penalizzati per quello che è il fermo pesca attuale”.

Fino al dietrofront, il blocco avrebbe dovuto avere una durata di 3 anni, ma “non oltre il 30 aprile 2024”. Perché questa data? Perché la stagione di pesca dei ricci va abitualmente da novembre ad aprile, quindi impedirla sino alla fine di quel mese fa sì che nella pratica si potesse effettivamente ripartire solo dal 2025, dando intanto il tempo di valutare la situazione e le conseguenze del fermo.

Nelle ultime ore però abbiamo assistito ad un netto dietrofront rispetto a quanto sostenuto dall’allora assessora all’Agricoltura, Gabriella Murgia. L’obiettivo del fermo era trovare un equilibrio tra economia e ambiente, considerando che che in Sardegna i ricci sono sull’orlo dell’estinzione. Ora il pericolo di estinzione viene declassato a “incertezza” e quindi si dà il via libera alla pesca senza più vincoli.

“Grazie ad un emendamento del Consiglio Regionale – afferma Valeria Sattaquest’anno si è avuta la possibilità, per una stagione, di riaprire, ma ora inevitabilmente si ritornerà alla vecchia normativa. Nell’incertezza della reale esistenza di un’esigenza di salvaguardia dell’eco-sistema marino, a fronte delle numerose difficoltà con le quali devono fare i conti quotidianamente i nostri pescatori, mi esprimo in loro favore cercando, questa volta, una soluzione definitiva. Proporrò pertanto, a stretto giro, un emendamento che consenta la riapertura possibilmente a tempo indeterminato della pesca del riccio”.

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