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lunedì, 2 Dicembre 2024
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Via libera al “Bando bovino”. Coldiretti: “Regione in grave ritardo, ora aiuti per settore cerealicolo, ortofrutta e vitivinicolo”

Eventi e manifestazioni

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La pubblicazione del bando sul bovino da carne “mette in campo, finalmente, le risorse che da tempo chiedevamo alla Regione. Ma se, da un lato, questa non può che essere una buona notizia per tutti gli allevatori sardi che attendevano questo intervento, dall’altra, sottolineiamo come ancora una volta i bandi regionali vengano pubblicati con grande e grave ritardo. In particolare questo provvedimento era stato adottato dal Consiglio Regionale, con il carattere di urgenza, addirittura 18 mesi fa e rischiava di fallire”. Lo sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba, commentando l’ultimo intervento regionale che mette in campo circa 8 milioni di euro. L’iter prevede la possibilità di invio delle domande (in forma telematica) sino al prossimo 8 novembre.

RITARDI. “Questa situazione di incertezza costante sugli aiuti regionali per il mondo delle campagne sarde – aggiungono presidente e direttore – continua a creare danni al mondo degli allevatori e agricoltori isolani e rimarca, ulteriormente, il grande divario che c’è tra i tempi della vita delle imprese e quelli del mondo della politica”, proseguono. Ma sempre in tema di bandi e, soprattutto di ritardi nei pagamenti, Coldiretti Sardegna sottolinea la necessità ormai improrogabile di procedere alla pubblicazione degli interventi che prevedono aiuti in favore degli altri settori agricoli in attesa di sostegno.

ALTRI AIUTI. “Parliamo degli interventi soprattutto su cerealicolo, ortofrutticolo, apistico e vitivinicolo – ricordano ancora Cualbu e Saba – il nostro intervento sulle istituzioni aveva portato a stanziare ulteriori 23 milioni di fondi proprio in favore di questi comparti ma ancora siamo fermi a questo punto. Al pari delle risorse, chiediamo ancora una volta che si acceleri con la pubblicazione dei bandi – concludono Cualbu e Saba – sarebbe inaccettabile arrivare al 31 dicembre, data limite prima di vedere persi questi fondi, senza che le risorse tanto attese arrivino alle aziende che ancora oggi combattono con le grandi difficoltà di una stagione che continua a penalizzarle, tra cambiamenti climatici e speculazioni di mercato”.

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