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sabato, 27 Luglio 2024

Sardegna, cresce il numero degli anziani maltrattati nelle RSA. La denuncia dell’ANAP

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Cresce il numero degli anziani maltrattati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. L’Analisi dell’ANAP Pensionati e Anziani di Confartigianato Sardegna. Paola Montis (Presidente): “Occorre vigilare e segnalare ma, per fortuna, la quasi totalità delle strutture è composta da personale serio e qualificato”. Dal Ministero della Salute una linea telefonica gratuita e un servizio di chat per segnalare eventuali casi di maltrattamento. Circa 5mila i sardi ospiti delle RSA dell’Isola: oltre 3mila i non autosufficienti.

Il fenomeno dei maltrattamenti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali è un problema serio che richiede l’attenzione di tutti. Gli anziani che risiedono in queste strutture sono spesso vulnerabili e possono diventare vittime di maltrattamenti, che includono abusi fisici, psicologici e sessuali. Queste situazioni però non ci devono far dimenticare che, per fortuna la stragrande maggioranza delle strutture è composta da personale serio, qualificato e che si prende realmente, e con passione, cura dei suoi ospiti ovvero dei nostri cari”.

È questo il primo commento di Paola Montis, Presidente Regionale dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei Pensionati Artigiani di Confartigianato, dopo che una lunga indagine nel nord Italia ha portato alla luce violenze e maltrattamenti ai danni di alcuni ospiti di una residenza per anziani e dopo la pubblicazione di uno studio del Ministero della Salute che, secondo il quale in Italia, negli ultimi anni, sarebbero stati registrati oltre 9.000 casi di maltrattamenti, in costante aumento.

I dati sugli ospiti delle strutture nell’Isola parlano di 4.917 assistiti (3.503 donne e 1.413 uomini), di cui 1.738 autosufficienti e ben 3.179 non autosufficienti.

L’aumento del numero di maltrattamenti nelle RSA è preoccupante – continua la Montis questi dati mostrano come il fenomeno sia da monitorare con cura da parte di autorità competenti e organizzazioni di settore”. “Tale evidenza, purtroppo, sta spingendo le famiglie ad affidare sempre meno i propri “cari fragili” a tali strutture (secondo Assindatacolf solo il 41,5% delle famiglie prende in considerazione le RSA)   – sottolinea la Montispreferendo, al contrario, i servizi di una badante, pur con tutti i problemi economici e di qualità dell’assistenza che questo comporta.

Per l’Associazione degli Anziani e Pensionati di Confartigianato, uno dei modi più efficaci per combattere il maltrattamento negli anziani è l’adozione di politiche e protocolli rigorosi nelle RSA; queste, infatti, dovrebbero avere procedure chiare e ben documentate per la segnalazione, la gestione e la prevenzione del maltrattamento. Inoltre, il personale addetto dovrebbe essere regolarmente formato per riconoscere i segni di maltrattamento e sapere come agire in caso di sospetto. Inoltre, le RSA dovrebbero essere soggette a controlli e ispezioni regolari per garantire la qualità dell’assistenza e la sicurezza degli anziani. Gli enti preposti, come l’ASP o ASL locali, dovrebbero aumentare la sorveglianza per prevenire eventuali episodi di maltrattamento. In questo modo, i responsabili di eventuali maltrattamenti potrebbero essere identificati e puniti con conseguenti sanzioni e, nei casi più gravi, arresti.

Sempre per l’ANAP, è importante che gli anziani e le loro famiglie siano informati sui loro diritti e che sappiano come segnalare eventuali casi di maltrattamento;  dovrebbero essere forniti, quindi, canali di comunicazione chiari e protetti per garantire la riservatezza delle informazioni e la sicurezza degli anziani.

In Italia, sono stati introdotti diversi interventi per combattere il fenomeno dei maltrattamenti nelle RSA. Ad esempio, la legge 219 del 2017 definisce i diritti delle persone assistite e introduce nuove misure per garantire la qualità delle cure e la tutela dei diritti degli anziani. Inoltre, il Ministero della Salute ha attivato una linea telefonica gratuita e un servizio di chat per segnalare eventuali casi di maltrattamento.

Come ANAP auspichiamo che il Disegno di legge sulla riforma della non autosufficienza – continua la Presidenteche attualmente prosegue nel suo iter di approvazione nel Parlamento e che, anche attraverso delle modifiche migliorative presentate dal “Patto per il nuovo welfare sulla non autosufficienza”, di cui la nostra Organizzazione è parte attiva, possa prevedere lo sviluppo quantitativo e soprattutto qualitativo dei servizi residenziali, da mettere in atto nel 2024, una volta approvati i Decreti Delegati”. “Oltre a tutto questo – conclude la Montisè fondamentale adottare politiche e protocolli rigorosi nelle RSA, aumentare la sorveglianza e informare gli anziani e le loro famiglie sui loro diritti. Solo in questo modo si può prevenire e combattere efficacemente il maltrattamento degli anziani e garantire loro la dignità e il rispetto che meritano”.

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