Quale sarà il destino del Nuovo Ospedale di San Gavino? Sono in tanti a porsi questo interrogativo, soprattutto i cittadini e le istituzioni del territorio che chiedono alla classe politica risposte sui tempi e sulla realizzazione della nuova struttura. La decisione del Consiglio di non approvare i due emendamenti all’articolo 27 septies che ho presentato, i quali avrebbero consentito, in attesa del piano della Rete ospedaliera, l’inizio dei lavori utilizzando non i fondi ministeriali ma risorse proprie della Regione, nega almeno per ora il diritto a ricevere un servizio sanitario pubblico efficiente e di qualità. Perché in fondo di questo si tratta. L’Ospedale di San Gavino, pur essendo dotato di personale altamente qualificato, non offre le migliori condizioni: la struttura è fatiscente, i macchinari necessitano di una revisione e in alcuni caso di essere sostituiti e il numero dei posti letto non è sufficiente per l’intera provincia. Il rapporto tra i posti letto a disposizione e il numero degli abitanti è il più basso in Sardegna. Siamo al di sotto degli standard regionali e nazionali.
Una delle ragioni per le quali si decise nel 2007 di costruire il nuovo ospedale di San Gavino era proprio quella di dotare il Medio Campidano di un nosocomio adeguato alle esigenze, che fosse degno di tale nome. Siamo ora in una fase di stallo, perché il progetto per la nuova clinica esiste, la Giunta ha già approvato lo studio di fattibilità, ma senza il piano della rete ospedaliera non si possono utilizzare i fondi ministeriali. Con l’approvazione di questi due emendamenti il Consiglio avrebbe potuto confermare e sostenere gli impegni presi. Sarebbe stata l’occasione per garantire da subito una sanità pubblica di qualità anche nelle zone interne. Tutti i gruppi politici hanno riconosciuto l’importanza e la necessità di un nuovo presidio ospedaliero per la provincia del Medio Campidano, ma pochi hanno avuto il coraggio di votare a favore. Gli stessi rappresentanti del territorio del PdL durante la discussione hanno, inspiegabilmente, abbandonato l’Aula. Le motivazioni? Difficile dare una risposta, soprattutto quando un’intera provincia si sta mobilitando per chiedere con forza i soldi per il nuovo ospedale.
Durante il dibattito in aula l’Assessore Liori ha riconfermato la realizzazione del nosocomio, sostenendo che i lavori partiranno dopo la definitiva riorganizzazione della rete ospedaliera. Ora spetta a tutti noi, alla classe politica in particolare, vigilare affinché il Presidente Cappellacci e la Giunta regionale rispettino l’impegno assunto. Nonostante gli intoppi degli ultimi giorni e le risposte ricevute non siano state quelle attese, dobbiamo fare tutti del nostro meglio per riuscire a realizzare un’opera veramente importante per il nostro territorio.
Fonte: Giuseppe Cuccu