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sabato, 14 Dicembre 2024
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Avvelenare gli animali è un reato!

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Gentile Redazione, con riferimento all’articolo Occhio ai bocconcini avvelenati apparso sul Comprendo di ottobre, mi permetto di fare alcune precisazioni a favore della segnalazione del sig. Gianluca Dessì.

Il gesto malsano di posizionare dei bocconcini avvelenati è in realtà un reato, come è espresso nell’Ordinanza Ministeriale 19/03/2009, recante le “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”; la persona che ha commesso il gesto non è da definirsi dunque malata, bensì criminale, tanto più quando commettendo tale ignobile azione, cagiona lesioni o addirittura la morte di qualsivoglia animale.

Bocconi avvelenati
Bocconi avvelenati

Questo, secondo quanto riportano la legge n. 189 del 20 luglio 2004 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, artt. 544 bis e ter del Codice Penale “Sanzioni penali per chi, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale”, art. 638 del C.P. “Reclusione fino ad 1 anno per uccisione o danneggiamento di animali altrui”, art. 674 del C.P. “arresto fino a 1 mese per chi getta in luogo pubblico cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone”.

Proprio quest’ultimo articolo risponde alla domanda che si pone il vostro lettore: “se qualche bambino avesse preso il bocconcino e l’avesse portato alla bocca?”. Esso infatti cita: “chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di uso altrui, cose atte ad offendere le persone è punito con l’arresto fino ad un mese o con un’ammenda di €…”.

L’offesa recata alle persone può consistere sia in un danno fisico (nel caso un bambino possa ingerire il veleno), sia in un danno morale, come la perdita del proprio animale domestico.

Volevo inoltre far notare che la stessa Ordinanza indica come comportarsi in caso di ritrovamento di esche avvelenate: bisogna subito avvertire le autorità competenti (Organi di Polizia e il servizio veterinario della ASL competente). La presenza di materiale tossico e nocivo non è una cosa da sottovalutare, anche perché a repentaglio viene messa anche la salute pubblica!

Insomma, la segnalazione del sig. Dessì si riferisce ad un reato ben più grave di quello che si possa pensare. Lo tengano ben in mente tutte le “persone malate” che dovrebbero guardarsi allo specchio prima di commettere un simile atto ignobile. Potrei anche consigliar loro cosa fare una volta che vedono riflessa la loro immagine.

Vi ringrazio per l’attenzione, scusandomi per lo sfogo finale, partitomi dal cuore.

Lettera di Gabriella, Comprendo

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