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martedì, 19 Marzo 2024

Test obbligatori per entrare nell’Isola, il TAR sospende l’ordinanza regionale

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Eventi e manifestazioni

Il provvedimento del presidente Christian Solinas prevedeva gli esami obbligatori per chi arriva in Sardegna. Ma è stato respinto perché in contrasto con la Costituzione, che prevede la libera circolazione tra le regioni.

L’ordinanza numero 43 dell’11 settembre è stata sospesa dal TAR, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna. L’ordinanza emanata dal Presidente della Regione, Christian Solinas, in cui era prevista l’obbligatorietà dei test per chiunque entrasse in Sardegna è stata sospesa, come previsto dal ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia.

Il decreto firmato dal presidente del TAR, Dante D’Alessio, prende in esame tre articoli dell’ordinanza (nello specifico art. 10, 11 e 12) dichiarandoli giuridicamente illegittimi, almeno fino all’udienza di merito fissata per il prossimo 7 ottobre. Nel documento si legge infatti che “le ricorrenti hanno sostenuto che tale ordinanza deve ritenersi illegittima per la violazione delle norme anche costituzionali che regolano la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e, in particolare, delle disposizioni che sono state dettate per l’emanazione dei provvedimenti emergenziali destinati a far fronte all’attuale situazione sanitaria e ai connessi rischi”.

Inoltre nel dispositivo del TAR si legge che “le disposizioni dettate per la gestione dell’emergenza nazionale (e sovranazionale) da Covid-19 e per l’emanazione dei necessari interventi di tutela della salute, attribuiscono al decreto del presidente del Consiglio dei ministri la competenza primaria all’adozione delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica in atto”.

Sebbene nei DPCM del Governo siano previste la possibilità per le Regioni di introdurre “ulteriori misure restrittive”, resta sempre valido il principio per cui debbano essere emanate “nei limiti delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale“.

Secondo il TAR, le disposizioni di Christian Solinas “devono ritenersi effettivamente limitative della circolazione delle persone tenuto conto che, oltre a prevedere per tutti coloro che, anche in assenza di sintomi della malattia, intendono fare ingresso nel territorio regionale” e pertanto “non risulta condivisibile la tesi, sostenuta negli scritti difensivi della Regione, secondo cui le misure in contestazione non inciderebbero sulla libera circolazione delle persone prevedendo solo un sistema di verifica e controllo degli ingressi volto ad accertare la presenza del virus per evitarne la diffusione”.

Una bocciatura contestata dalla Giunta Regionale di centrodestra. “La scelta del ricorso conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l’autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l’azione di governo di una Regione evidentemente non allineata, – questo il commento del presidente della Regione Christian Solinas posto che misure decisamente più discriminatorie nei confronti dei sardi sono state adottate da Lazio, Campania e Puglia senza che il Governo dicesse niente o facesse ricorso”.

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